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Marco Melandri in MotoGP: “Sarà dura, riparto da zero”

“Per il 2016 decideremo se correre in MotoGP o in Superbike” dice il ravennate che avrebbe preferito continuare a correre in Aprilia con la SBK e non esclude un ritorno nel mondiale delle derivate di serie nella prossima stagione.
A cura di Valeria Aiello
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Reduce dalla stagione 2014 in Superbike chiusa con 6 vittorie e 5 podi che hanno inciso nel mondiale costruttori conquistato dall’Aprilia, Marco Melandri ritorna in MotoGP con la casa di Noale con un anno di anticipo rispetto ai programmi che erano stati annunciati. Come è noto, Aprilia Racing ha siglato un contratto con Gresini Racing in base al quale il team del manager imolese ed ex iridato della classe 125cc (1985 e 1987) gestirà in pista le moto Aprilia per quattro anni a partire dalla stagione 2015. Per Marco Melandri, che affiancherà Alvaro Bautista in MotoGP, sarà un ritorno nel circus dove, nelle diverse categorie del Motomondiale, ha collezionato 22 vittorie salendo 62 volte sul podio.

Melandri in MotoGP con il team Aprilia Gresini

Il 32enne ravennate però si dice poco convito del nuovo passaggio in MotoGP e alla vigilia di quello che sarà il suo 15esimo anno nel Motomondiale e la sua nona stagione in MotoGP, ha parlato del suo prossimo futuro e del suo recente passato, sottolineando come l’addio al mondiale delle derivate di serie sia arrivato prima di aver centrato gli obiettivi che si era prefissato in SBK. Approdato sulle derivate di serie nel 2011 in sella alla BMW, per poi passare alla Yamaha e quindi all’Aprilia nella passata stagione, Melandri fa sapere attraverso un’intervista alla GdS che sarebbe voluto restare in SBK anche nel 2015 nella convinzione che nella prossima stagione avrebbe potuto lottare per il titolo iridato nelle derivate di serie, mentre in MotoGP si dice certo che dovrà faticare.

“Mi brucia aver sprecato un Mondiale”

“Mi pesa, perché ogni volta ho incontrato delle difficoltà che non mi hanno permesso di esprimere il mio potenziale” dice Melandri in riferimento alla passata stagione. “Ho provato a rispettare il disegno iniziale dell’Aprilia di restare due anni in Superbike per vincere il titolo” spiega il ravennate chiarendo così il motivi che hanno portato ai ritardi nell’ufficializzazione del suo impegno nel progetto MotoGP. “Mi brucia tanto l’avere sprecato nel 2014 un Mondiale nel quale avevo tutto per vincere. Il 2015 doveva essere l’anno giusto”. E se da un lato dice di non aver dato troppo peso al titolo andato al suo compagno di squadra Sylvain Guintoli chiosando un gran “Non me ne frega niente di quello che è stato” dall’altro Melandri esprime i suoi dubbi sulla prossima stagione e sul 2016.

“Partiamo da zero, per il 2016 tutto aperto”

“Saranno due anni molto, molto duri senza avere l’adrenalina per vincere” prosegue Macho Melandri. “Cominciare una stagione sapendo che lotti per vincere o al contrario che parti da zero, fa una grande differenza” chiarisce il ravennate che non esclude un ulteriore passo indietro per ritornare nuovamente in Sbk a partire dal 2016. “Con Aprilia ho un contratto di due anni. Per il 2016 è tutto aperto, decideremo se correre in MotoGP o in Superbike. In Aprilia sono consapevoli che il mio dubbio è legato all’avere alte motivazioni nel caso in cui dovessi far fatica. Io voglio lottare per vincere. E non sono sicuro che saremo pronti in due anni”. L’allarme lanciato da Melandri ha il sapore di una già maturata consapevolezza di partire con un progetto tecnico apparentemente in ritardo.

I dubbi sulla moto: “La ciclistica non è all’altezza”

“La moto è un ibrido tra la Superbike e la MotoGP. In Malesia, in teoria, dovremmo avere il motore definitivo a valvole pneumatiche, ma non so se la ciclistica sarà quella definitiva. Nei test, una grossa difficoltà sono state le gomme, ma credo che sia soprattutto la ciclistica non all’altezza della moto. Siamo consapevoli che partiamo dietro. Sarà importante non perdere motivazioni. […] Però di certo, a oggi, non possiamo dire che siamo pronti. Tra tre mesi spero di sì” aggiunge il ravennate che sugli obiettivi del 2015 conclude “Non ho in testa dei risultati, ma se faremo passi avanti costanti allora sarò contento”.

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