Marco Simoncelli, 10 anni fa campione del mondo 250
Era una domenica mattina, esattamente di dieci anni fa, quando Marco Simoncelli, il 19 ottobre 2008, si laureava campione del mondo della classe 250, riportando l’Italia in vetta al quarto di litro e spezzando, dopo quattro anni, il dominio spagnolo di Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo. Simoncelli ci riuscì d una gara di cervello, coronando una stagione iniziata in salita e che lo ha visto recuperare punto su punto, fino a diventare l’ultimo italiano iridato in 250.
Sic, 10 anni fa campione del mondo 250
Il campionato, in verità, non partì benissimo, con due zeri nelle prime due gare: in Qatar, con una caduta per un problema tecnico, e poi un incidente, all’ultimo giro della gara di Jerez, quando finì per travolgere Alvaro Bautista alle prese con un improvviso guasto meccanico. La svolta arrivò dalla gara di Estoril, in Portogallo, con la prima pole e il secondo posto in gara, poi quarto posto in Cina e di nuovo il secondo a Le Mans. Al Mugello arrivò la prima vittoria stagionale, seguita dai trionfi a Barcellona, Sachsenring, Motegi, Phillip Island e Valencia. Sul podio anche a Donington, ad Assen e Brno prima di arrivare a Sepang dove, con il terzo posto alle spalle di Bautista e Aoyama, chiuse la partita iridata.
Indimenticabile il giro d’onore a fine gara, con la maglietta celebrativa messa al contrario e senza casco, mentre con le braccia mima il volo di un angelo, probabilmente una delle immagini più belle del Sic. E pensare che, a inizio anno, l’Aprilia gli assegnò una vecchia Gilera LE anziché la RSA degli altri ufficiali, e solo a metà stagione, quando il SuperSic era in testa al campionato, Noale decise di dargli finalmente una moto ufficiale. In totale, in quella stagione, Simoncelli conquistò sette pole, sei vittorie e dodici podi, vincendo il suo primo mondiale con una gara di anticipo. Un titolo che, si pensava, fosse solo il primo della sua carriera, perché il Sic andava forte (era "il pilota italiano che veniva su") e per il suo talento cristallino. E invece, tre anni dopo, su quello stesso circuito, il 23 ottobre 2011, il tragico incidente in cui perse la vita a soli 24 anni. Ciao Marco, ovunque tu sia, ti ricordiamo così, tra abbracci e strette di mano, e quel tuo modo di essere patacca anche nel giorno del mondiale. “Sorry, non ce la faccio più” dicevi nella conferenza stampa del dopo gara, stremato dal caldo umido e dalla fatica di quegli ultimi giri, con quella stessa spontaneità e modo di intendere la vita che oggi mancano ancora di più.