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Marquez chiude con un ‘miracolo’, Dovi no, ma che emozioni. Lorenzo non è Pedrosa

A Valencia si chiude la stagione di MotoGP con una gara che ragala grandi emozioni e il sesto titolo iridato al catalano della Honda. Dovizioso ci ha provato fino alla fine ma non è bastato. Pedrosa prima fa da scudiero al compagno e poi va a vincere davanti al duro Zarco. Lorenzo invece si rifiuta di far passare Dovi. Le Yamaha ufficiali di Rossi e Vinales mai con i primi.
A cura di Michele Mazzeo
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È finita. Con il GP della Comunità Valenciana anche la stagione 2017 della MotoGP è andata in archivio. Sul circuito Ricardo Tomo Marc Marquez ha centrato il titolo iridato, il sesto della sua pur breve carriera nel Motomondiale, il quarto nella classe regina, il tutto a ‘soli’ 24 anni (Valentino Rossi ci aveva messo un anno in più a centrare gli stessi titoli del catalano). A vincere una gara piena di emozioni è stato il suo compagno di squadra Daniel Pedosa davanti al francese Zarco e allo stesso Cabronçito. Una corsa che ha regalato un ‘miracolo’ del catalano, la caduta di un Dovizioso che ha dato tutto e tanto altro. Andiamo quindi a vedere chi sono i promossi e i bocciati di questa gara che ha messo fine a uno dei Mondiali più equilibrati della storia del Motomondiale.

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Promossi, chi può sorridere dopo Valencia

Il miracolo di Marquez

Come si fa a non promuovere un pilota che a 24 anni conquista il sesto titolo iridato della propria carriera? A Valencia Marc Marquez arrivava con 21 punti di vantaggio da gestire su Andrea Dovizioso e poteva permettersi il lusso di arrivare anche 11° sul circuito Ricardo Tomo centrando comunque l’alloro. Ma il catalano ha voluto chiudere in bellezza il suo 2017, rischiando anche oltre il dovuto. E dopo la pole del sabato (con tanto di caduta) il Cabronçito si mette subito in testa alla corsa scortato dal compagno di scuderia Daniel Pedrosa.

La sua voglia di vincere anche la gara lo ha portato quasi a buttare il Mondiale salvandosi da una caduta disastrosa nel duello con Zarco con un vero e proprio ‘miracolo’ che gli costa un rientro in pista dopo un’escursione sulla ghiaia. Nel giro successivo il Dovi esce di scena e lui è già matematicamente campione del mondo ma prova a riportarsi sul duetto di testa. Non ci riesce ma sarebbe stato troppo anche per lui. Applausi!

Grazie Dovi!

Più che la gara di Valencia la promozione di Andrea Dovizioso è dovuta alla sua straordinaria stagione. Con l’arrivo di Jorge Lorenzo in Ducati il forlivese veniva ‘retrocesso’ a secondo pilota della casa di Borgo Panigale e di conseguenza il suo inserimento nella lotta per il titolo iridato sembrava quasi impossibile. E invece se abbiamo avuto un Mondiale aperto fino all’ultima gara, uno dei campionati più equilibrati di sempre, il merito è sicuramente di Andrea Dovizioso: 6 vittorie stagionali e un testa a testa con Marc Marquez che ha entusiasmato tutti. A Valencia, dopo esser partito dalla nona casella, ha provato a vender cara la pelle ed insidiare il catalano. Finisce nella ghiaia quando prova a dare tutto dopo l’inattesa debacle di Marquez. Il titolo iridato non è arrivato (lo avrebbe meritato) ma con lui non possiamo congedarci in altri modi se non con un immenso «Grazie!».

Zarco davanti: spettacolo assicurato

È un rookie e forse a volte ha pagato proprio l’inesperienza nella classe regina. Ma anche a Valencia il francese Johann Zarco conferma che a lui di calcoli e “buone maniere” non interessa un granché e così alla prima occasione utile prende a carenate Marquez (che non ci pensa minimamente ad intraprendere un duello con il francese) e lo sopravanza portandosi in testa con la sua Yamaha clienti mentre le M1 ufficiali di Rossi e, soprattutto, di Vinales navigano nelle retrovie. Al di là di tutti i discorsi sulla ‘rudezza’ messa in pista dal pilota transalpino, quando c’è Zarco nelle posizioni di testa lo spettacolo è assicurato. Perde il duello con Pedrosa alla fine ma la sua gara rimane comunque da incorniciare.

Le due gare di Pedrosa: prima scudiero, poi attaccante

Dopo una stagione con tanti bassi e pochi alti nel momento decisivo per la sua squadra Daniel Pedrosa si fa trovare pronto. Prima scorta il compagno Marc Marquez alla conquista del sesto titolo iridato respingendo gli attacchi degli avversari (dovendosi arrendere solo alla furia di Zarco). Poi, quando si assicura che l’alloro è già matematicamente nelle mani del compagno comincia il suo personale show andando a prendere lo stesso Zarco con cui si mette a duellare fino al traguardo che taglia davanti a tutti. È il giorno di Marquez, ma anche Pedrosa si è preso il suo piccolo spazio nella festa della Honda.

Bocciati, cosa dimenticare e in fretta

Disastro Vinales

Dopo l’inizio di stagione sfavillante al suo primo anno in Yamaha sembrava che Maverick Vinales potesse quasi dominare la stagione di MotoGP. E invece di gara in gara il suo rendimento è calato progressivamente (come quello della sua Yamaha). Le polemiche con il team di certo non hanno favorito una sua ripresa ma la gara di Valencia conferma il cattivo momento del catalano ex Suzuki. Un 10° posto che preoccupa e parecchio.

La chance sprecata da Lorenzo

Il suo primo anno in Ducati di certo non rimarrà nella storia per i risultati ottenuti, ci sarà però tempo per cambiare marcia dalla prossima stagione. A Valencia Jorge Lorenzo poteva fare quello che Pedrosa da buon scudiero ha fatto per il suo compagno Marquez, ma il maiorchino, nonostante i continui “suggerimenti” arrivati dal box Ducati, ha deciso di non far passare Andrea Dovizioso. Probabilmente per il titolo mondiale non sarebbe cambiato nulla, ma avrebbe potuto chiudere sacrificandosi per la squadra e invece finisce nella ghiaia.

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