Marussia, arriva l’addio ufficiale alla Formula 1
La Manor Grand Prix, società amministratrice del team russo, ha comunicato ufficialmente la cessazione delle attività. La notizia era nell'aria ma nessuno voleva premere prima di verificare i fatti. Il tentativo di salvare il team del CEO, Graeme Lowdon, ad Austin, non ha funzionato e i presunti 28 milioni di debito con la Ferrari per la fornitura dei motori sarebbero stati troppo anche in caso di nono posto finale nella classifica dei costruttori. L'amministratore delegato non è riuscito a reperire potenziali investitori entro la data limite e la squadra, per cui il mese scorso era stata disposta l'amministrazione giudiziaria, non parteciperà alla gara finale di questa stagione di Formula 1. Il fallimento ha come conseguenza quello di lasciare più di 200 persone senza lavoro. Alcuni componenti della Marussia avevano affermato di voler rientrare in Formula 1 nel 2015 sotto il nome originario di ManorF1 e la FIA aveva iscritto la squadra in vista della prossima stagione, ma a questo punto l'operazione appare molto difficile. Nel frattempo anche la Catheram rischia di fare la stessa fine.
Ecco il comunicato di Geoff Rowley, amministratore delegato della Manor, sulla situazione della scuderia russa: "Anche se il team ha fatto progressi significativi nel corso del suo relativamente breve periodo di vita, la gestione di una squadra di Formula 1 richiede significativi e continui investimenti. Il Gruppo è stato messo in amministrazione controllata lo scorso mese in seguito alla carenza dei finanziamenti e il processo di amministrazione ha generato una moratoria per consentire di trovare una soluzione valida a lungo termine per l’azienda in un lasso di tempo però troppo limitato. Purtroppo non è stata trovata alcuna soluzione che avrebbe potuto consentire di continuare l’attività nella forma attuale. Vorremmo dunque ringraziare tutto il personale per il loro sostegno durante questo difficile processo. Il nostro obiettivo, in qualità di amministratori congiunti, sarà quello di provvedere a tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro e fornire loro il supporto necessario per ottenere il sussidio di disoccupazione. La squadra non parteciperà alle ultime due gare del mondiale 2014, San Paolo e Abu Dhabi. Gli amministratori congiunti continueranno a fare il loro dovere in conformità con gli obblighi di legge per porter risolvere la situazione finanziaria nell'interesse di tutti i creditori".