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Marussia non gareggerà ad Austin e Interlagos

Dopo la Caterham, anche il team di Banbury non prenderà parte al Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin. La conferma arriva direttamente da Bernie Ecclestone. L’ultima volta che in pista ci furono 18 vetture fu a Monaco nel 2005.
A cura di Vito Lamorte
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"Nessuno dei due team andrà ad Austin". Sono queste le parole che Bernie Ecclestone ha dichiarato ad Alan Baldwin della Reuters questa mattina.  I voli cargo, organizzati dalla FOM, che partono oggi non trasporteranno né le Caterham né le Marussia. Un duro colpo per la Formula 1. Dopo la tempesta che si è abbattuta sul team di Leafield, con la gestione del team Caterham affidata all’amministratore O'Connell per trovare nuovi acquirenti disposti a rimettere in pista il team, anche la Marussia dice addio ai sogni di gloria in Formula 1. Il team di Banbury è diviso tra una proprietà, che fa capo a Andrej Cheglakov, in cerca di  nuovi acquirenti, e una parte sportiva che voleva cercare di arrivare fino a fine stagione per poter provare a concludere al nono posto tra i Costruttori, e incassare così i premi in denaro, onorando al contempo anche Jules Bianchi, che lotta tra la vita e la morte in Giappone dopo il terribile incidente di Suzuka. I due punti che la Marussia voleva cercare di custodire gelosamente li aveva conquistati proprio Bianchi a Monaco. Al Gran Premio di Austin non ci sarà l'esordio Alexander Rossi, che aveva sognato di gareggiare per la prima volta in Formula 1 ed era stato designato come sostituto del pilota transalpino della Marussia. Sulla griglia del terz'ultimo Gran Premio ci saranono solo 18 monoposto. L'ultima volta risale al Gran Premio di Monaco del 2005.

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