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Maserati, contratto di solidarietà per oltre 1500 dipendenti

Esubero dichiarato di 933 lavoratori. Fiom: “Situazione molto più che allarmante”. Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri: “Così attenuato impatto economico sulle famiglie”.
A cura di Valeria Aiello
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Contratti di solidarietà per sei mesi per quasi tutti i lavoratori dello stabilimento Maserati di Grugliasco. A comunicare l’avvio del provvedimento, a partire da prossimo aprile, la direzione dell’azienda alle rsu.

Contratto di solidarietà per oltre 1500 dipendenti

Per 1582 dipendenti su un totale di 1683 la diminuzione della media massima dell’orario lavorativo sarà del 59%. L’esubero dichiarato è di 933 lavoratori. Lo rende noto la Fiom torinese. “La situazione è molto più che allarmante – dicono Federico Bellono segretario generale della Fiom di Torino e Edi Lazzi responsabile della Maserati per la Fiom -. Dopo la carrozzeria di Mirafiori adesso tocca anche alla Maserati di Grugliasco. Non è certo un buon segno in quanto l'azienda ha la certezza che l'uso degli ammortizzatori non è destinato a cessare. Anche questa volta viene sfumata la promessa della piena occupazione per i lavoratori. Bene abbiamo fatto quindi, come Fiom  a sollevare con le istituzioni locali il problema del gruppo Fca a Torino. Servono immediatamente nuove produzioni di modelli auto sia alla Carrozzeria che alla Maserati”. I sindacati firmatari degli accordi sostengono, invece, che il provvedimento consentirà “di attenuare l’impatto economico e sociale sui lavoratori e sulle loro famiglie”. Secondo Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri “è un traghettamento verso l’appuntamento del prossimo giugno quando si conosceranno i dettagli del piano industriale del gruppo Fca”.

"Fca faccia chiarezza sul futuro"

In Maserati, il contratto di solidarietà subentra alla casa integrazione ordinaria ormai usata strutturalmente. Nel 2017 i giorni di cassa integrazione sono stati 62 su 220 lavorabili e nel 2018 si è arrivati già a 30 giorni su 63 lavorabili. Cominciata già questa settimana la mobilitazione in molti degli stabilimenti, fino a sabato 17 marzo, e previste oltre 20 iniziative di mobilitazione per il lavoro e i diritti, solo nella prima settimana. “I sindacati firmatari, invece di dividere i lavoratori, si impegnino in una campagna di assemblee e iniziative unitarie per riaprire la vertenza sul piano occupazionale e industriale” ha dichiarato Michele De Palma segretario nazionale Fiom-Cgil. “Troppo tempo è passato e poco ne abbiamo davanti, il ritardo accumulato mette a rischio il mantenimento dei livelli occupazionali, perché si è creato un disallineamento tra l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e i tempi di messa in produzione di nuovi modelli. È indispensabile che la proprietà faccia chiarezza sul futuro, non pensi solo all'azzeramento del debito, investa su nuovi modelli e favorisca la transizione dai modelli con motori tradizionali a nuove motorizzazioni ibride ed elettriche, perché senza innovazione non c’è futuro e occupazione”.

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