Max Biaggi: “Non è ancora come prima”
Il peggio è passato, ma i segni rimangono. L’incidente è stato un duro colpo per Max Biaggi, un impatto violento durante un allenamento in supermotard sulla pista di Latina, per le fratture alle costole e le lesioni a entrambi i polmoni che hanno richiesto due operazioni chirurgiche.
Biaggi: “Non è ancora come prima”
Superati i difficili giorni all’ospedale San Camillo di Roma, il Corsaro è tornato a una vita “abbastanza normale”. Così nell’intervista a Verissimo che andrà in onda sabato 23 settembre su Canale 5. “È stata una grande battuta d’arresto. Doveva essere una cosa risolvibile abbastanza velocemente, invece, purtroppo, sono stato operato la prima volta, poi la seconda e nessuno mi dava un chiaro segnale di quale doveva essere il mio percorso. Mi sono sentito un po’ smarrito. E poi, proprio adesso, dopo tanti anni, quando praticamente avevo smesso la mia carriera da professionista” ha detto il Corsaro nell’incontro con Silvia Toffanin.
Sto meglio. Avevo perso almeno 5 chili, ero teso e non avevo più forze. Ora ho anche riacquistato un po’ l’equilibrio, anche se non è ancora come prima. Posso condurre una vita abbastanza normale. Non posso ancora andare in macchina, perché i sobbalzi, i movimenti laterali e le curve mi danno fastidio. Ma per fortuna posso uscire e camminare. Mi manca ancora la resistenza, mi affatico facilmente. Sono come un bimbo che comincia a camminare, ma sono già a buon punto e rispetto a come stavo prima, ogni giorno è un regalo – ha detto Max Biaggi.
Max ha avuto paura di non farcela. “Una doccia fredda” nel sapere che su 100 persone con questo tipo di trauma, 80 non ce la fanno. “Non ero preparato a questo tipo di messaggio, è stato il gelo. Non è stata una cosa da ricordare, ma fondamentalmente è stato un momento di svolta”. L’ex campione romano ha ritrovato il sorriso grazie soprattutto alla compagna Bianca Atzei che non lo ha mai lasciato solo. “C’era anche nel momento dell’incidente perché era proprio lì. Inoltre, quando stavo in ospedale, i medici non potevano mai dire quello che stava succedendo in forma scientifica, si prendevano sempre un po’ di margine. L’unica fonte all’esterno che poteva dire qualcosa era Bianca. Di comune accordo lei comunicava e faceva una specie di diario”.
Sogno nel cassetto
Biaggi non dimentica lo spavento di quei giorni che hanno rappresentato una svolta nella sua vita. “Sei pronto al cambiamento e vorresti fare tante cose che magari non hai mai fatto” confessa, sognando di fare il giro d’Italia in bici per “scoprire le cose belle” ma soprattutto di stare ”molto di più vicino alla mia famiglia e apprezzare le persone che mi hanno sempre voluto bene” confessa. Sui programmi futuri, non si sbilancia. “Tra dieci anni spero di essere sereno, appagato e magari ancora con tante cose da fare, con ambizioni e progetti” dopo la delusione di essersi visto rifiutare l’iscrizione del suo team al mondiale Moto3 del 2018 e le successive indiscrezioni di una joint venture con il team Snipers che il prossimo anno in Moto2 schiererà Romano Fenati e Tony Arbolino. Un progetto affascinante con l’idea di aiutare i giovani talenti italiani a crescere e vincere nel Motomondiale.
A me piace il mondo della moto che mi ha sempre dato tanto. Il sogno nel cassetto è avere un altro pilota italiano che possa scalare tutti i campionati e possa diventare un campione. Sarebbe bellissimo poterlo sostenere, dargli una mano per arrivare a quei grandi traguardi. Credo sia il massimo per chi come me li ha raggiunti prima.