McLaren, il futuro di Ron Dennis è in dubbio

Dopo 36 anni di matrimonio la storia tra Ron Dennis e la McLaren potrebbe essere giunta ai titoli di coda. Il futuro del 69enne britannico sembra essere lontano dalla scuderia inglese: una volta arrivati alla scadenza a fine anno, infatti, non verrebbe ulteriormente rinnovato il contratto sancendo così l'uscita di scena. Se ne andrebbe così un pezzo di storia della McLaren e della Formula 1. Arrivato nel 1981: sotto la sua gestione la scuderia inglese ha vinto sette titoli costruttori e dieci mondiali piloti, portando in trionfo, tra gli altri, Niki Lauda, Ayrton Senna e Lewis Hamilton.
Stando a quanto riportato da Autosport, Dennis, proprietario del 25% del McLaren Group, al momento dell'insediamento come CEO aveva pianificato una strategia per entrarne in pieno controllo, rilevando dal fondo di investimento Mumtalakat e da Mansour Ojjeh il restante 75% delle azioni. L'impossibilità di trovare i fondi per concludere l'operazione però avrebbe complicato la sua posizione all'interno del team rendendo quasi inevitabile l'addio. Una parte del Consiglio d'Amministrazione, infatti, avrebbe sfiduciato il manager che si vedrà costretto a rinunciare al proprio incarico.
La smentita della McLaren
Una voce che, però, non trova riscontri nella scuderia inglese che si è affrettata a smentire: "Ron Dennis sostiene categoricamente che resterà dov'è – si legge in un comunicato -. Durante il corso degli anni più volte gli shareholders della McLaren hanno discusso di un riallineamento delle posizioni e di spostamenti di quote, proprio come in questo caso, che non è per nulla diverso dagli altri. Rivelare altri dettagli su questo tipo di discussione sarebbe però inappropriato, proprio per la loro natura confidenziale". Il ritorno di Ron Dennis è coinciso con il periodo nero della casa di Woking: l'anno scorso il team si è piazzato al nono posto nel mondiale costruttori mentre in questa stagione è attualmente al sesto. Per trovare una vittoria, però, bisogna andare indietro fino al 2012 quando la McLaren riuscì a salire sul gradino più alto del podio in Australia.