Mercato auto, boom di immatricolazioni a novembre: +23,47%
Un dato incredibile è stato registrato a novembre in Italia: la vendita delle auto nuove è cresciuta del 23,47% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il consuntivo dei primi undici mesi dell'anno chiude così a quota 1.464.747 con un incremento del 15,5%. Proiettando questo tasso di crescita sull'intero 2015 si ottiene una previsione delle immatricolazioni a fine dicembre attestata a quota 1.570.000 e se si dovesse verificare sarebbe comunque un risultato ancora lontano dai livelli ante-crisi (-37%), ma decisamente migliore del dato del 2014, quando le immatricolazioni furono 1.359.767. Buon risultato per FCA: anche in novembre, per l’undicesima volta consecutiva le vendite di Fiat Chrysler Automobiles in Italia hanno superato quelle complessive del mercato con +26,1% rispetto a +23,5%. Nessun effeto "Dieselgate" per la Volkswagen che ha fatto registrare un +27 %.
Ottima crescita a doppia cifra in novembre per le motorizzazioni a benzina, diesel e ibride a fronte, invece, di un calo del 20,8% del Gpl e del 31,8% del metano. Sotto il profilo dei segmenti in novembre si registrano buoni incrementi a due cifre per tutti, con performance leggermente inferiori all’andamento del mercato totale per city car, medie e superiori.
Massimo Nordio, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, ha dichiarato: "Guardando al 2016 abbiamo una diversa visione rispetto alle previsioni che si sono lette in questi giorni di un mercato che raggiunga 1.747.000 unità. Mentre la fase di lenta ripresa congiunturale si è avviata, restano ancora gli strascichi della riorganizzazione strutturale che Case automobilistiche e Reti di vendita hanno affrontato negli ultimi 3 anni, vedendo sparire circa 500 imprese concessionarie, 900 punti di vendita e 9.000 occupati".
Il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, si è espresso così sui dati: "Le promozioni messe in campo dalle case automobilistiche in partnership con i concessionari, stanno facendo presa sui consumatori, in particolare sui privati, ossia le famiglie. Anche per un contesto macroeconomico positivo di cui alcuni segnali importanti sono la diminuzione del tasso di disoccupazione e l'aumento della fiducia dei consumatori".
