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L’Europa rifiata, l’Italia annaspa: il mercato dell’auto ad ottobre 2013

In Europa si tornano a vendere le auto, ma non in Italia, che immatricola il -5,6% rispetto ad ottobre 2012.
A cura di Danilo Massa
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Secondo i dati dell'Acea si tratta del secondo risultato positivo consecutivo e, di questi tempi, c'è da tirare un sospiro di sollievo. Per due mesi, infatti, l'Europa dei 27 e i paesi dell'Efta hanno fatto registrare un "più" nelle immatricolazioni delle auto, anche se con significative differenze tra gli stati membri. A ottobre le 1.044.921 vetture vendute corrispondono ad un +4,6% rispetto alle 999.266 dello stesso mese del 2012. L'Acea ha tenuto a sottolineare che "è la prima volta dal settembre 2011 che la domanda cresce per due mesi consecutivi". A settembre la crescita era stata del 5,5%, ma il calcolo sui dieci mesi del 2013 confrontati allo stesso periodo dell'anno precedente resta comunque negativo, attestandosi sul -3,1% (10.385.061 immatricolazioni).

Ma l'Italia? Il nostro paese continua a soffrire e lo si nota sia che si assuma la prospettiva del consumatore, sia che ci si metta nei panni del produttore. Tra i principali mercati europei, quello italiano è l'unico con il segno negativo: -5,6% (110.841 unità) rispetto ad ottobre 2012. Germani, Francia, Gran Bretagna e Spagna mostrano una ripresa talvolta particolarmente significativa (rispettivamente +2,3%, +2,6%, +4% e addirittura +34,4%). Non riuscendo ad invertire la rotta nemmeno negli ultimi due mesi, l'Italia è il mercato più in difficoltà anche se si prendono in considerazione i dieci mesi del 2013, con un critico -8% (1.111.520 unità) rispetto ad un anno, il 2012, che già era attraversato da una profonda crisi. Sui dieci mesi fanno meglio Francia (-7,4%), Germania (-5,2%), Gran Bretagna (+10,2%) e Spagna (+1,1%).

Fiat Group Automobiles continua ad accusare il colpo di un paese che non riesce a rifiatare, immatricolando ad ottobre 60.183 vetture, ovvero il -7,3% rispetto al 2012. Sui dieci mesi il Lingotto perde l'8,1% rispetto all'anno precedente, mentre da Torino precisano che "ancora una volta il risultato del Gruppo Fiat è stato fortemente penalizzato dal risultato negativo in Italia, mercato di riferimento del Gruppo". A riprova di ciò, prosegue la nota della Fiat, "‘il brand Fiat cresce in Francia (+9,6%), in Spagna (+55,3%) e in Gran Bretagna (+2,9%). Con 500 e Panda, Fiat conferma il primato nel segmento A (quota 27,6%) e 500L è ancora la vettura più venduta del suo segmento. In Europa Jeep cresce del 6,4% e Lancia sale in Francia (+16,9%) e Spagna (+8,8%)".

Si riduce di conseguenza la quota di mercato di Fiat. Cresce del 5,7% la Volkswagen che arriva al 25,7% del parco auto dell'UE27+Efta, mentre scende dello 0,7% Psa che si attesta all'11,5%. In compenso cresce l'altra francese: con il +14% la Renault arriva al 9,5%. Seguono Ford e General Motors (entrambe al 7,2%) e Bmw, che rappresentando il 6,1% delle auto in Europa è riuscita a superare la Fiat, ferma al 5,8% (a settembre era al 6,5%). Ora anche gli altri tedeschi, quelli della Daimler, vedono da vicino il Lingotto con il 5,4% della quota di mercato.

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