Mercato dell’auto in crescita a febbraio, ma non basta

Arrivano timidi segnali di ripresa dal mercato italiano dell’automobile dal comunicato della Federauto. Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti il mese di febbraio si è chiuso con 118.328 immatricolazioni di autovetture nuove, segnando un incremento del +8,6% rispetto a febbraio 2013, ma il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, avverte: "Non chiamatela ripresa. Sarebbe quanto mai inopportuno". Questi dati vanno letti attentamente per non essere fraintesi ricorda lo stesso Bernacchi che afferma: "Il dato di febbraio è influenzato dal confronto con il pessimo risultato dello scorso anno che, lo voglio ricordare, con 108.963 pezzi aveva fatto segnare un -17% rispetto al febbraio 2012".
Il presidente di Federauto continua sulla stessa linea perchè non vuole alimentare false illusioni: "Ammesso e non concesso che il 2014 possa esprimere un incremento annuo attorno all'8%, chiuderemmo con 1.400.000 immatricolazioni. E dalle 1.300.000 immatricolazioni del 2013, al 1.400.000 ipotizzabili per il 2014 – tra l'altro risultato già conseguito nel 2012 – non cambierebbe nulla. Sono numeri di totale depressione, asfittici, che ci relegano ad una posizione che non ci appartiene". L'ideale, secondo Bernacchi, sarebbe un piano articolato basato su un concetto win-win dove tutti uscirebbero vincenti: famiglie, partite Iva, Stato e lavoratori. Quello che ci vorrebbe è un forte segnale di discontinuità rispetto agli ultimi tre governi caratterizzati dall'emanazione di tante tasse su tutto quello che ruota attorno agli immobili e agli autoveicoli. Così non è assolutamente possibile ripartire. Nelle parole di Pavan Bernacchi non manca un appello al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per un confronto con le Associazioni della filiera automobilistica per cercare di operare concretamente con i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia.
Anche il presidente dei concessionari Volkswagen-Audi, Maurizio Spera, è d'accordo con il numero uno della Federazione Italiana Concessionari Auto che parla, giustamente, di una difficoltà del mercato dell'auto ancora in crisi e che non è cambiato molto nei fattori che hanno compresso l'acquisto e l’utilizzo di autoveicoli. Spera continua dicendo che influiscono molto gli aumenti fiscali e tariffari che sono pari a 8,7 miliardi.