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Mercedes, Lauda sul complotto contro Hamilton: “Assolutamente stupido pensarlo”

Il pilota britannico è al centro di un dibattito, scatenato dai media inglesi e estesosi sui social network, secondo cui la Mercedes starebbe favorendo Nico Rosberg rispetto al campione del mondo. Oltre alla smentita dello stesso Hamilton e della Mercedes, da Barcellona arrivano le parole forti di Niki Lauda.
A cura di Vito Lamorte
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Sono ormai settimane che si parla di un complotto in casa Mercedes contro Lewis Hamilton. Secondo la maggior parte dei media britannici la scuderia di Brackley avrebbe messo a disposizione di Nico Rosberg un team di tecnici e una monoposto molto più affidabile rispetto a quella del campione del mondo. Molti cospirazionisti osservano che in Germania sanno fare le cose per bene e hanno iniziato a seminare per tempo, già dalla scorsa stagione. Secondo questi complottasti dell'ultima ora, tra un problemino tecnico e l’altro, stanno dando piena libertà ad Hamilton di godersi la vita anziché fare il professionista puro, se lo stanno rincoglionendo alla grande. In merito a questa situazione Niki Lauda ai microfoni di Mara Sangiorgio di Sky Sport F1 HD ha dichiarato:

"Pensare a un complotto interno contro Lewis Hamilton è assolutamente stupido. L’intero team Mercedes sta lavorando per risolvere i problemi di affidabilità di Lewis e vogliamo assolutamente svoltare già in Spagna. Tra l’altro pensare a un’ipotesi del genere con la Ferrari così vicina è assurdo. Non vogliamo regalare punti e perciò stiamo dando il massimo per aiutare il nostro pilota ad uscire da questa situazione. Crediamo in lui e confidiamo in una svolta già qui a Barcellona".

A screditare questa tesi del complotto è stato lo stesso Lewis Hamilton nei giorni scorsi: il campione del mondo in un breve post sul suo account Facebook ha risposto ai sospetti degli appassionati che considerano i problemi tecnici come una manovra della scuderia di Stoccarda di favorire Nico Rosberg. Nel suo post il pilota Stevenage ha scritto:

"Vi ringrazio per il supporto e vi chiedo di avere fiducia nel mio team come l'ho io. È la mia famiglia. Questi ragazzi sono stati i più grandi e infaticabili lavoratori, sono il motivo per il quale io oggi sono tre volte campione del mondo. Non li accusate di fare qualcosa contro di me, adesso non tutto va secondo i piani ma tutto si sistemerà. Credo nei ragazzi e nei miei meccanici al 100%".

La lettera della Mercedes ai suoi tifosi

La Mercedes, per cercare di stemperare il caos mediatico sviluppatosi nelle scorse settimane, ha scritto una lettera aperta rivolta ai propri tifosi ed al pubblico di appassionati. Le crescenti illazioni scaturite dai continui guai tecnici accusati da Lewis Hamilton in questo inizio di stagione, che ha invece visto il compagno Nico Rosberg dominare comodamente quattro Gran Premi senza alcun intoppo di natura meccanica. Ma andiamo a vedere alcuni passaggi salienti di questa lettera aperta rivolta al popolo della Formula 1:

"Ritorniamo dalla Russia con un mix di sensazioni contrastanti. Da un lato pieni di orgoglio per un'altra doppietta, ma dall'altro stressati dopo un weekend estremamente impegnativo. Abbiamo percepito molte frustrazioni dopo i guai meccanici vissuti a Sochi. Per coloro che guardano da casa, un weekend di gara inizia il giovedì mattina e finisce la domenica sera. Un risultato negativo può mettere di cattivo umore per qualche ora, dopodiché la vita va avanti. Ma per più di un migliaio di persone, tra Brackley e Brixworth, ciò rappresenta la propria vita. Uomini e donne che mettono sangue, energie e lacrime nelle corse, giorno dopo giorno, spesso rimanendo settimane lontano dai propri cari.

I successi che abbiamo colto di recente non sono frutto del caso. Parafrasando Mr. Toto Wolff, abbiamo lavorato duramente per arrivare al punto in cui ci troviamo oggi, e lo abbiamo fatto come squadra. I volti che vedete in pista rappresentano soltanto la punta dell'iceberg di tutto ciò. Loro non fanno solo i pit-stop insieme: lavorano, condividono camere d'albergo, piatti al ristorante, costruiscono vetture, le riparano, montano i box…insieme. E come diciamo spesso, perdono e vincono insieme. Per il team. Non c'è un team "A" e un team "B" da noi. Ogni singolo membro dello staff ha lavorato duramente per emergere nel proprio settore.

Quanto accaduto a Sochi ha mostrato al mondo cosa sia in grado di fare un team dove tutti i componenti lavorano all'unisono. Siamo stati afflitti dal problema all'MGU-H in qualifica sulla vettura di Lewis. Ma abbiamo mantenuto la calma, mettendoci al lavoro affinché potesse partire dalla P10 in gara domenica. Questo ha reso la giornata molto stressante e impegnativa per noi. Ma alla fine siamo stati ripagati dal fatto che entrambe le vetture siano giunte al traguardo.

Subito dopo il pit stop, abbiamo notato un'anomalia proveniente dalla MGU-K di Nico. Abbiamo cercato di rassicurarlo via radio, in conformità a quanto consentito dalla FIA, poichè disponeva di un buon margine su Lewis. Al volante, lui non ha minimamente risentito dello stress che si stava vivendo al muretto box. Quando ha fatto segnare il giro più veloce al penultimo giro della gara, Nico era ancora in modalità "safe", a dimostrazione del gran passo mostrato dalla vettura nello scorso weekend.

Non molto dopo questo allarme, abbimao notato un problema alla pressione dell'acqua sulla vettura di Lewis. In quel momento stava spingendo molto per cercare di ridurre il gap da Nico e staccare Kimi. Abbiamo nuovamente atteso l'ok dalla FIA, dopodiché gli abbiamo ripetutamente detto di rallentare. Con la pressione ridotta a zero – già, zero – per gli ultimi 16 giri di gara, ha fatto un lavoro davvero notevole per portare la monoposto al traguardo in seconda posizione.

Ciò non toglie come finora non siamo stati in grado di soddisfare le nostre aspettative in termini di affidabilità in questo inizio di stagione. Il nostro obiettivo non è soltanto essere veloci, ma di essere dei veri e propri proiettili. Non soltanto affrontare problemi ma capirli, risolverli e fare in modo che non si ripetano. Ma non ci sono garanzie. E' uno sport meccanico, dove occorre bilanciarsi tra performance in termini di velocità pura e resistenza. Bisogna sempre spingere e gli inconvenienti possono capitare.

Quindi, quattro gare sono andate, ancora 17 alla fine. Ci saranno alti e bassi, buone e cattive giornate, successi e sconfitte. Ma, attraverso tutto ciò, rimarremo uniti come squadra fino alla fine. A coloro che saranno dalla nostra parte può solo andare un grosso ringraziamento. A tutti gli altri – haters, diffamatori e cospiratori…se solo riusciremo a convincerli della metà di quanto stiamo dicendo, per noi sarà una battaglia vinta".

Le prossime gare saranno fondamentali per smontare questo caso che si è creato intorno alla scuderia tedesca. Se Hamilton dovesse accusare altre rotture o problemi alla monoposto, questo sforzo comunicativo cadrà nel dimenticatoio e sarà stato tutto inutile.

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