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Mick Schumacher nel nome del padre, il tedesco guida la Ferrari F2004 a Hockenheim

Il giovane pilota della Ferrari Driver Academy, impegnato nel mondiale di Formula 2, è sceso in pista sul tracciato tedesco per guidare la monoposto con la quale il padre vinse l’ultimo dei suoi titoli mondiali, il settimo complessivo di una carriera da leggenda.
A cura di Matteo Vana
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Il cognome Schumacher, in Formula 1, evoca dolci ricordi non solo nel cuore dei tifosi Ferrari, ma in tutti gli appassionati di motorsport: prima è stato Michael a scrivere la storia grazie all'epoca d'oro della scuderia italiana e, in futuro, tutti i fan del Cavallino sperano possa essere suo figlio Mick a ripercorrere le orme del campione tedesco, capace di conquistare ben 7 titoli iridati diventando così il più vincente di sempre nel Circus.

Mick Schumacher al volante della F2004 - Getty images
Mick Schumacher al volante della F2004 – Getty images

Mick guida la vettura con la quale il padre vinse il mondiale nel 2004

Una tradizione che prosegue passando di padre in figlio: il giovane pilota dell'Academy Ferrari, infatti, è sceso in pista sul tracciato di Hockenheim al volante della F2004, una delle vetture più vincenti nella storia del Cavallino e capace di conquistare 15 vittorie  – 13 con il tedesco e due con il suo compagno di squadra Barrichello – in 18 gare disputate nella stagione 2004, anno in cui il tedesco conquistò l'ultimo dei suoi titoli con la Rossa, il settimo complessivo della carriera. Due giri di pista particolarmente emozionanti per Mick su un tracciato al quale la famiglia Schumacher è particolarmente legata: sulla pista tedesca, infatti, Michael colse la sua prima vittoria in casa nel 1995 al volante della Benetton mentre suo figlio conquistò il titolo di Formula 3 che lo fece salire definitivamente alla ribalta facendolo diventare uno dei prospetti più interessanti dell'intero panorama motoristico internazionale.

Una grande emozione per il giovane Mick, apparso visibilmente emozionato sia prima di scendere in pista che una volta arrivato ai box. "Ero emozionato, è una macchina pazzesca e dal punto di visto storico è stato qualcosa di straordinario. Difficile descrivere le mie sensazioni: appena ho messo il piede sull'acceleratore ho sentito tanta potenza, volevo capire fino a che punto potevo arrivare" sono state le sue parole ai microfoni di Sky. Un prima volta che rimarrà tale ancora per poco visto che, prima della gara di domani, ripeterà l'esibizione calandosi ancora una volta nell'abitacolo e girando sul tracciato di Hockenheim per regalare ai tifosi assiepati sulle tribune un salto indietro nel tempo e qualche lacrima di nostalgia.

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