Missione Mobilità: auto a tempo determinato per giovani precari

"I giovani con contratto a tempo determinato o precari non possono accedere al credito perché non riscuotono la fiducia delle istituzioni finanziarie. In attesa che per molti di loro arrivino i contratti a tempo indeterminato, che forniscono garanzie al credito al consumo, forse sarebbe il caso di pensare a vendite di auto a tempo ”determinato”, in pratica con una formula di credito tale e quale a quella di un lungo stage o di un contratto di lavoro a progetto". Sono queste le parole di Francesca Sandri, studentessa magistrale di Business Informatics all’Università di Pisa che dal 2009 collabora all’organizzazione di manifestazioni nel settore automotive. Queste parole sono state pronunciate al convegno di Missione Mobilità, dove si è parlato del futuro del mercato automobilistico e si è parlato di mobilità equa, responsabile e sostenibile. Si parla in maniera sempre più decisa del fatto che quattro milioni di vetture spariranno dalle strade di Europa e Stati Uniti entro il 2020 per dar spazio al car sharing, ma la Sandri non è d'accordo: "È una non verità. Secondo i risultati di un sondaggio fatto con la rete, 81 “nativi digitali” su 100, di età compresa tra i 18 e i 31 anni, hanno ancora una grande passione per l’automobile". L’indagine di cui Francesca Sandri parla è stata svolta su un campione di studenti e lavoratori tramite Facebook e sfruttando il fenomeno del passaparola mediante condivisione di varie sottoreti. I risultati hanno detto che il 45% possiede un’auto, il 10% una moto, il 15% entrambi i veicoli e il 30% nessuno dei due. Insomma, l'idea della Sandri non è totalmente sbagliata: quando i giovani che si affacciano al mondo del lavoro avranno la possibilità, ovvero un contratto fisso, potranno acquistare o meno l'auto dei loro sogni ma fino a quel momento, non riuscendo ad ottenere la fiducia della finanza, potrebbero averne una a tempo determinato. Siete d'accordo?