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Mitsubishi, consumi carburante manipolati su quasi tutti i modelli

Il costruttore nipponico ha riconosciuto dati non conformi per altri modelli tra gli attuali nove sul mercato e quelli non più in vendita, oltre alle quattro mini car per cui aveva già ammesso di non rispettare gli standard del mercato interno. Per le auto vendute negli Usa, i test sarebbero invece stati condotti secondo gli standard.
A cura di Valeria Aiello
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Lo scandalo consumi truccati che ha travolto Mitsubishi Motor in Giappone continua ad allargarsi. Dopo aver ammesso dati sui consumi manipolati dal 1991 per quattro minicar destinate al mercato interno, il costruttore nipponico ha riconosciuto che i test irregolari sono stati utilizzati anche per altri modelli, ritenendo che il sospetto di dati non conformi riguardi sia alcuni degli attuali nove sul mercato che modelli non più in vendita. L’ammissione è arrivata durante una conferenza stampa convocata in seguito alle rivelazioni del quotidiano Asahi, secondo cui lo scandalo riguarderebbe quasi l’intera gamma commercializzata in Giappone dal 1991, tra modelli del presente e del passato. Tra questi, rientrerebbe anche la RVR, attualmente in listino.

Mitsubishi ha garantito di avere le risorse finanziare per affrontare la questione nel suo complesso, sulla quale ha avviato un’inchiesta. Gli analisti hanno stimato che i costi che la casa automobilistica rischia di sostenere per compensare i clienti delle mini-car vendute come eco-veicoli, tra agevolazioni fiscali e costi extra di carburante, possa aggirarsi intorno al miliardo di dollari. La cattiva condotta ha tuttavia riportato allo scandalo di più di 15 anni fa, per cui Mitsubishi aveva ammesso di aver coperto sistematicamente i reclami dei clienti per oltre due decenni. Con un’immagine indebolita, per il marchio nipponico era quasi impossibile evitare il crack finanziario, salvato da operazioni straordinarie di altre società del gruppo nel 2004, pur continuando ad avere mancanze nelle operazioni di richiamo e nella qualità degli interventi. Quanto alle auto vendute negli Usa, il gruppo ha invece confermato che i dati sul consumo dei veicoli sono stati ottenuti utilizzando gli standard degli Stati Uniti, completamente differenti da quelli giapponesi, e verificati in modo indipendente prima di essere presentati all’Epa, l’Agenzia Usa per la protezione dell’Ambiente.

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