Monopattini in città, c’è l’ok alla sperimentazione ma servirà l’autorizzazione del sindaco
Tra poco le città italiane potrebbero essere invase da monopattini e simili: il 27 luglio, infatti, entrerà in vigore il decreto relativo alla sperimentazione della micromobilità elettrica che darà l'ok alla circolazione di questi mezzi, ma l'ultima parola spetterà ai sindaci delle città che, attraverso una delibera con la quale specificare luoghi e modalità di utilizzo, daranno l'ok definitivo sul loro possibile uso anche in ambito urbano.
Limiti e divieti alla micromobilità elettrica
Una novità che però potrebbe riservare sorprese ai possessori di questi oggetti. Allo stato attuale il Codice della Strada parla chiaro visto che vieta il loro utilizzo su strada e sui marciapiedi, così come nei centri commerciali e nelle zone pedonali. Oltre a questo, poi, molti dei veicoli utilizzati fino ad ora diventeranno vietati perché il ministero dei Trasporti ha individuato quattro tipologie precise di veicoli da "legalizzare", ossia hoverboard, segway, monopattini e monowheel, che saranno considerati a norma solo se omologati con la marchiatura CE, "ai sensi della direttiva europea 2006/42/CE" e solo se rispetteranno regole precise come essere dotati di un segnalatore acustico o quella relativa al motore elettrico che non dovrà sviluppare più di 500 watt con gli attrezzi in grado di superare i 20 km/h dovranno essere dotati di regolatore di velocità, mentre per poter essere utilizzati nelle aree urbane, attraverso il regolatore, non potranno superare la velocità di 6 km/h. Per chi non rispetta le regole imposte sono previste multe fra i 25 e i 100 euro e la possibilità di vedersi sequestrare il mezzo in caso d'incidente.
Limitazioni anche per gli orari
Limitazioni, inoltre, sono previste per quanto gli orari nei quali potranno essere utilizzati: da mezz'ora dopo il tramonto, durante la notte e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche richiedano l'illuminazione, i mezzi sprovvisti di luce bianca o gialla fissa e posteriormente di catarifrangenti rossi o di luce rossa fissa, non potranno circolare ma solo trasportati a mano. Obbligatorio, poi, anche l'uso del giubbotto o bretelle retroriflettenti ad alta visibilità di sera e notte. Vietata, inoltre, ogni forma di traino, il trasporto di passeggeri o cose così come le manovre brusche e acrobazie. Norme che, in pratica, obbligano questo tipo di veicoli a rispettare l'articolo 182 del Codice della Strada quando vengono percorse le piste ciclabili. A dare l'ultima parola sul loro utilizzo, però, dovranno essere i comuni autorizzandone la sperimentazione prima con una delibera di Giunta comunale – e l'applicazione di una nuova segnaletica dedicata – e poi con l'ok definitivo del sindaco. Il via libera alla sperimentazione, quindi, è solo il primo passo e potrà essere autorizzata entro 12 mesi dall'entrata in vigore del decreto con una durata compresa fra 12 e 24 mesi; una volta conclusa sarà quindi il comune ad inviare al Ministero una relazione sui risultati conseguiti.