Montezemolo: “Faranno diventare la Ferrari americana”
Il clima nella scuderia Ferrari è scandito dall'amarezza per l'ennesimo flop stagionale e, come se non bastasse, a spargere sale sulle ferite ci ha pensato l'ad di FCA, Sergio Marchionne, dal palco di Cernobbio dove ha pubblicamente sfiduciato il manager del Cavallino, Luca Cordero di Montezemolo. Ma andiamo per gradi. Tutto è cominciato a pochi giorni dal weekend di Monza, quando alcuni rumors avevano fatto presagire un cambio al vertice della scuderia di Maranello. L'attesa per una comunicazione ufficiale o un'indiscrezione che potesse far capire la linea del team è spasmodica, tutti sanno ma nessuno sa. Sabato mattina, in occasione dell'ultima tornata di prove libere, il presidente della Ferrari si presenta nel paddock di Monza, come da abitudine annuale, e smentisce tutto. Tutto sembra essere tornato alla normalità fino a domenica pomeriggio quando da Cernobbio Marchionne "avverte" Montezemolo, proprio negli stessi minuti in cui si sta disputando il Gran Premio di Monza: "Ognuno è necessario, ma nessuno è indispensabile". Un'affermazione forte, una di quelle che lascia il segno. Ma Montezemolo non ci sta. È amareggiato. Non riesce a sopportare il fatto di essere messo alla porta perché da sei anni la Ferrari non riesce a conquistare il titolo mondiale della Formula 1 e chi ha raccolto le sue parole ha carpito bene il suo stato: "Quando nel 2000 Michael Schumacher riuscì a conquistare il suo primo titolo erano 21 anni che Maranello non vinceva un campionato mondiale".
Il dirigente bolognese nei suoi 23 anni di Ferrari ha vinto 14 titoli mondiali, di cui 8 costruttori, e 118 primi posti nei Gran premi. Montezemolo ha ripercorso tutte le battaglie che ha combattuto prima da direttore sportivo e poi da guida del Cavallino Rampante. Nel frattempo rimbalzavano da Cernobbio le parole di Marchionne che ha definito "ingenerose" e ha affermato: "È finita un’epoca. La verità è che ormai la Ferrari è americana". Subito dopo aver pronunciato queste parole ha fatto riferimento a quando l’Avvocato Agnelli comprò la Ferrari per tenerla in Italia ed evitare proprio che finisse nelle mani della Ford e ha inoltre palesato un'altra paura: "Temo che la Ferrari possa diventare come la Lamborghini". Montezemolo conosce l'appeal che ha il marchio Ferrari nel mondo e non è un caso che il divorzio si possa consumare nell'anno record dei conti del Cavallino.
Tutti i riflettori sono puntati sul consiglio di giovedì che esaminerà il resoconto semestrale della gestione. Lì potrebbe essere il momento dell’addio che sembra scontato, sebbene lui le dimissioni non le abbia date. Troveranno un accordo o sarà guerra aperta?