video suggerito
video suggerito

Morte Hayden, per la perizia decisiva la velocità dell’auto

Per la Procura l’incidente si è verificato per un concorso di condotte colpose: l’americano non si è fermato allo stop mentre l’automobilista viaggiava oltre il limite consentito; fatto, quest’ultimo, decisivo secondo il consulente Orlando Omicini incaricato dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli, di analizzare l’ipotesi di evitabilità del sinistro.
A cura di Matteo Vana
491 CONDIVISIONI
Video thumbnail

Lo scorso 17 maggio Nicky Hayden è rimasto vittima di un incidente: il pilota americano, che si stava allenando in bicicletta per le strade di Misano, è stato travolto da una Peugeot 206 che lo sbalzato sul cofano dell'auto prima di farlo ripiombare a terra. Trasportato all'ospedale Bufalini di Cesena in condizioni gravissime, i medici che lo avevano in cura hanno cercato di fare il possibile per salvarlo, ma i danni riportati sono stati fatali al campione del mondo 2006 che il 22 maggio è deceduto.

Nicky Hayden - Getty Images
Nicky Hayden – Getty Images

All'automobilista viene contestato il reato di omicidio stradale

Sull'incidente la Procura della Repubblica di Rimini, come riportato dal Resto del Carlino, ha aperto un fascicolo e il consulente Orlando Omicini, incaricato dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli, di analizzare l'ipotesi di evitabilità del sinistro è giunto alla conclusione secondo la quale se l'auto avesse rispettato i limiti di 50km/h "sia reagendo e frenando, sia continuando a velocità costante, l'incidente sarebbe stato interamente evitato". La Procura, dunque,  ha notificato il 415 bis a conclusione indagine agli avvocati difensori; alll'automobilista, un 30enne di Misano, viene contestato l'omicidio stradale "perché, in concorso di cause indipendenti con la condotta colposa del ciclista ne cagionava la morte per colpa consistita in negligenza ed imprudenza – non avendo mantenuto una condotta di guida adeguata in relazione alle condizioni di luogo – e comunque per colpa consistita in inosservanza delle norme sulla disciplina della circolazione stradale".

Hayden non ha rispettato lo stop

Per la Procura, però, l'incidente si è verificato per un concorso di condotte colpose indipendenti che hanno causato l'evento drammatico. Una corresponsabilità data dal fatto che Nicky Hayden si è immesso in bicicletta in un incrocio ad una velocità di 20,6 chilometri orari "omettendo di fermarsi e dare la precedenza nonostante la segnaletica di stop orizzontale e verticale ampiamente visibile" e dall'altra l'automobilista che non rispettando il limite dei 50km/h, previsto in un centro abitato, e procedendo ad una velocità di 72,8km/h si è reso protagonista di una condotta non idonea risultata poi decisiva, come ammesso dal consulente Orlando Omicini, nell'incidente.

491 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views