Moto2, Bagnaia: “Un anno difficile e l’aiuto di Valentino, così sono diventato campione”
“All’ultimo giro ho urlato, pianto, dentro al casco”. Ora può sorridere Pecco Bagnaia, nuovo ‘re’ della Moto2, che raccoglie il testimone di Franco Morbidelli che un anno fa, sempre a Sepang, si laureava campione Moto2. Una stagione da dominatore, quella del 21enne chivassese, con otto vittorie, altri quattro podi e sempre al comando della classifica piloti ad eccezione del Gp di Repubblica Ceca. Ma dalla gara successiva, in Austria, Bagnaia ha cambiato marcia, con quattro successi in sei gare (Spielberg, Misano, Buriram e Giappone) che gli hanno permesso di arrivare in Malesia con oltre 30 punti di vantaggio sul rivale Miguel Oliveira. Un bottino da gestire nel migliore dei modi, con determinazione, lucidità e intelligenza per il pilota dello Sky Racing team VR46 che, nel giorno della prima vittoria in carriera del compagno di squadra Luca Marini, ha chiuso la gara di Sepang al terzo posto, conquistando il titolo iridato alla sua seconda stagione in Moto2 dopo quattro anni in Moto3. Un 2018 da sogno per Bagnaia che, ammette, senza l’aiuto di Valentino Rossi, “adesso sarebbe a casa”.
A Sepang la gara è stata durissima, schiacciata dal caldo torrido della Malesia, fino all’ultimo dei 18 giri: “Ho urlato, ho pianto, iniziando a realizzare che dopo la bandiera a scacchi sarei diventato campione” racconta il giovane talento della VR46 Academy che, finora, aveva lottato soltanto una volta per vincere un campionato. “Ma era l’europeo di Minimoto”.
"Così sono diventato campione"
Nel più bel giorno della sua vita, raggiunto a bordo pista dalla sorella Carola, mamma Stefania, papà Pietro, fidanzata Domizia, lo Sky Racing team al gran completo e gli altri ragazzi dell’Academy, Bagnaia entra nell’enorme quinta improvvisata con dei teloni, per uscire qualche minuto dopo in nero e oro, e il numero 1 sul cupolino della sua Kalex.
“Quante volte ho immaginato questo momento, ma è una sensazione inspiegabile. In quell’urlo nel casco c’era tutto, tutto quello che mi ha portato ad essere campione, c’era l’anno 2013 che è stato il più difficile della mia carriera, c’era l’Academy che se non fosse stato per loro probabilmente ora sarei a casa, c’era il Team Aspar che mi ha insegnato tanto, c’erano questi due anni meravigliosi con il team Sky e la mia squadra che posso chiamare Famiglia, c’erano i miei genitori e i loro sacrifici, c’era mia sorella perché senza di lei sarebbe stato tutto molto più difficile, mio fratello – Filippo, rimasto a casa per non saltare la scuola, ndr – che non vedo l’ora di abbracciare insieme ai miei nonni e zii che mi guardano e mi seguono sempre da casa, la mia ragazza che mi ha fatto la sorpresa di arrivare qui in Malesia, i miei amici in piazza.
“Vedere Pablo, David, Idalio, la mia squadra, Elena, Uccio, Vale insieme a tutto il team e alle persone che mi sono state vicine emozionati mi fa sorridere, in realtà ripensare a tutta la stagione mi fa sorridere – continua Pecco – perché è la mia prima volta in carriera che mi sono giocato il titolo e tutti loro hanno sempre creduto in me, mi hanno messo nella condizione di farlo, insieme abbiamo vinto, insieme abbiamo preso ogni decisione, insieme abbiamo attraversato momenti difficili, insieme abbiamo perso e insieme siamo tornati a vincere, mi hanno insegnato tanto, hanno sopportato tanto. Siamo sempre stati una squadra, ci siamo sempre fidati l’uno dell’altro. Mi piace collezionare momenti, mi piacciono le persone che mi lasciano qualcosa e mi piace lasciare qualcosa alle persone e oggi più di ieri é così per me, ognuno di voi mi ha lasciato qualcosa e avrete sempre un posto speciale nel mio cuore perché oggi ho raggiunto l’obiettivo, l’obiettivo per cui lavoro dalla prima gara del 2013 e senza di voi non sarebbe stato possibile. Semplicemente grazie”.
Ora, dopo la finale di Valencia che Bagnaia potrà correre divertendosi, per Pecco inizia il sogno MotoGP da pilota Ducati, dove difenderà i colori del team Pramac. “Mi hanno voluto a tutti i costi” dice, ricevendo il benvenuto di Andrea Dovizioso. “Sono stracontento per lui, non lo conosco benissimo ma mi sembra davvero un bravo ragazzo. Ha vinto andando sempre forte, come i veri campioni. Sono contento di averlo nella nostra squadra e veramente curioso di vedere cosa potrà fare con noi”.