Valentino Rossi sconfitto dal complotto spagnolo: è biscotto anche in MotoGP
Non gli era andata giù che Valentino Rossi fosse tornato più forte di prima. Sempre sul podio da inizio stagione, ad eccezione della sua Misano, Phillip Island e Valencia, il pesarese ha tentato una rimonta impossibile dal fondo dello schieramento ma lo stretto e corto Ricardo Tormo di Cheste non lo ha accompagnatooaltre la quarta posizione, dopo sorpassi e sgomitate che però non sono bastate. Il sogno del decimo alloro iridato resta chiuso nel cassetto, mentre la chiave finisce nelle mani del rivale della Yamaha nella gara più controversa della stagione. A 36 anni il pesarese alla sua 19esima stagione nel Motomondiale è stato il miglior Valentino di sempre ma al ‘dottore' è mancato l’ultimo passo nel Gp del secolo, dove lo scontro tra le due Yamaha in lotta per il mondiale era agli estremi della griglia di partenza per la penalizzazione inflittagli dalla Direzione Gara, e poi confermata dal Tas, che lo ha costretto a una difficile impresa dall'ultima casella.
Biscotto mondiale. A guardare le spalle del maiorchino dall'eventuale risalita del pesarese o di piloti che avrebbero potuto inserirsi nella cavalcata solitaria di Lorenzo dalla pole, c'era il connazionale della Honda, il campione del mondo uscente, Marc Marquez, che non ha mai mollato gli scarichi della M1, anche quando a inserirsi nella battaglia per la piazza d'onore era Dani Pedrosa, il teammate del 22enne di Cervera, cui el Cabroncito ha immediatamente replicato, piazzando la sua RC213V a protezione da eventuali ulteriori assalti. Un atteggiamento che seppur non esplicitamente dichiarato, fa storcere il naso per la poca sportività di una lotta alimentata da trappole capaci di ingannare anche il campione di Tavullia, caduto nella provocazione a Sepang, nonostante le avvisaglie di Phillip Island e sconfitto a Valencia dal complotto spanolo. E se da un lato il pesarese continuerà a rimproverarsi di aver portato Marquez all'esterno nella manovra più chiacchierata di sempre, d'altra parte il sapore del quinto titolo iridato per il maiorchino potrebbe avere l'amaro di un biscottone mondiale che verrà difficilmente metabolizzato. Lorenzo ha vinto con i numeri, Rossi con l'orgoglio di aver chiuso con la piazza d'onore la migliore stagione dal suo rientro in Yamaha. A perdere è lo sport, tradito da un complotto senza precedenti che calato il sipario del mondiale consegna al maiorchino uno dei titoli più sporchi del Motomondiale e a Marquez una macchia che difficilmente un qualunque correttore potrà mai cancellare.