MotoGp: abolita la patente a punti, mai più un caso Rossi come nel 2015
Cambiano le regole del motomondiale: la Grand Prix Commission, riunitasi lo scorso fine settimana a Losail, ha deciso di rivedere alcuni aspetti disciplinari stabilendo così di abolire il sistema dei dei punti di penalità sulla licenza. Il meccanismo in questione venne inserito nel 2013 per punire quei piloti che si macchiavano di comportamenti antisportivi o irresponsabili mettendo a rischio l'incolumità degli altri partecipanti alla gara: il sistema prevedeva una serie di possibili penalizzazioni in una scala da 1 a 10
Il caso più eclatante tra Rossi e Marquez nel 2015
Torna subito alla mente quello che successe due anni fa; il caso più clamoroso è quello che riguarda il mondiale 2015, deciso proprio da questa regola. All'epoca, infatti, Valentino Rossi venne sanzionato per il "calcetto" a Marc Marquez che, sommata a quella già ricevuta in quel di Misano, costrinsero il Dottore a partire in ultima posizione nel decisivo appuntamento di Valencia rendendo così vane le speranze di recupero del campione di Tavullia che vide così sfumare la possibilità di conquistare il decimo titolo mondiale della sua carriera, andato poi nelle mani di Jorge Lorenzo tra mille polemiche.
L'abolizione del sistema che costò caro al numero 46 della Yamaha è stato motivato dall'ampia gamma di sanzioni ora applicabili da parte del collegio dei commissari. Quello che però non è chiaro a questo punto è come si arriverà a punizioni più pesanti e se queste quindi saranno completamente a discrezione dei commissari. Confermata, inoltre, l'impossibilità di ricorrere in appello contro una decisione del collegio dei commissari se la decisione di tale organo è disciplinare.Per quanto riguarda l'aspetto sportivo, invece, la Commissione ha deciso di aumentare a 6 il numero dei meccanici che possono lavorare su un prototipo durante le qualifiche dopo che in precedenza era stato ridotto a 4.