MotoGP, Agostini sulla crisi di Rossi: “Situazione non semplice, ma non si fermerà”
“Quello del Mugello è stato un weekend triste per un campione come Valentino, ma può capitare”. Chi più di Giacomo Agostini, ex campione del mondo con 15 titoli e 122 vittorie (più una in 750), può capire le sensazioni di Valentino Rossi in questo difficile momento della sua carriera. Il pesarese non vince una gara da 33 GP, il digiuno più lungo in sella alla Yamaha, e il disastroso weekend davanti al pubblico di casa ha riaperto il dibattito sul suo futuro.
"Situazione non semplice, ma non si fermerà"
A quarantanni, il pesarese ha ancora un anno di contratto con la Yamaha e, secondo Agostini, il Dottore non si fermerà prima del 2020. “Un piccolo declino ci può stare, penso ad altri atleti leggendari che a 40 anni non rendevano più come a 30: Francesco Totti o Gigi Buffon, oppure Muhammad Alì. Ma Valentino non è il pilota del Mugello, è molto meglio di così, anzi è proprio per questo che un risultato negativo fa così scalpore: lui ci ha abituato in un certo modo, con gare da protagonista come in Argentina o in Texas” dice in un’intervista a Corriere dello Sport.
Agostini, 77 anni il prossimo 16 giugno, diversamente da Rossi, si è ritirato due anni dopo l’ultimo Mondiale, correndo fino all’età di 35: “Dopo tanti anni non hai più la testa di un ventenne o del venticinquenne, che si lancia più facilmente per il giro ‘a vita persa’. Non so dire se la differenza legata alla carta d’identità si senta maggiormente nel fisico o nella mente, però io ricordo che arrivai a un certo punto in cui mi chiedevo: ‘Mi sento sempre forte, ma come mai non vinco più come prima?’”.
Valentino, invece, continua a lottare contro i migliori piloti del Mondiale nonostante i risultati non siano più quelli di un tempo. “Non posso dirlo con precisione, ma l’impressione è che la voglia di correre di Valentino sia incontrollabile, lui si diverte ancora. Ripensando alla mia esperienza, ricordo che quando iniziai ad arrivare secondo e a leggere e sentire che venivo considerato “finito” non ebbi più la forza per andare avanti in un certo modo. L’attuale situazione di Rossi non è semplice, ma non credo che sia sufficiente per demoralizzarlo”.