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MotoGp, ancora polemiche al Montmelò: il direttore del circuito attacca Valentino Rossi

Joan Fontseré punto il dito contro il pesarese: “Ai test non hanno partecipato tutti i piloti ma tutti si erano sentiti più sicuri. Poi si scopre che venerdì qualcuno ha rilasciato una dichiarazione e che è nato un problema. Provate a chiedere a Valentino del Mugello e vedrete se sarà capace di parlare di quel circuito come fatto con quello di Barcellona. Se la prende con noi e non con loro, non si parlerebbe così tanto se non ci fosse stata la disgrazia di Salom”.
A cura di Valeria Aiello
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Poco meno di una settimana dal weekend del Gp di Catalunya ma ancora tanti i temi che fanno discutere della gara di Barcellona, a partire dallo strepitoso trionfo di Andrea Dovizioso che dopo il Mugello ha riportato la Ducati sul gradino più alto del podio per la seconda volta di fila. A tenere banco anche i problemi avuti dalla Yamaha – in parte risolti negli ultimi test al Montmelò grazie al nuovo telaio sviluppato dalla casa Iwata per le M1 ufficiali – così come le polemiche riguardanti la nuova chicane introdotta dopo la morte di Luis Salom e bocciata in Safety Commission dai piloti che avevano chiesto di tornare alla configurazione utilizzata per la gara di Formula 1, la stessa adottata per la gara dello scorso anno.

Fontseré attacca Rossi

Dopo primi malumori per la decisione last minute, a ritornare sulla questione è stato il direttore del Montmelò, Joan Fontseré, che in una lunga intervista ad As, ha criticato Dorna, Fim e anche Valentino Rossi.

Abbiamo lavorato un anno per tornare al punto di partenza – ha dichiarato Joan Fontseré – Per prima cosa mi ha sorpreso che quindici giorni prima c’è stato un test al quale non hanno partecipato tutti i piloti e team, e neppure Fim e Dorna hanno supervisionato i collaudi. E in secondo luogo mi sorprende che tutti i piloti dopo i test si siamo sentiti più sicuri. Alcuni, come Marquez, hanno detto che la pista gli piaceva di più, altri, come Aleix Espargaro, hanno detto che era uno schifo ma che era più sicura. E pure Crutchlow ha detto ‘È quanto deciso per motivi di sicurezza’.

Poi si scopre che venerdì, un qualcuno che non è venuto ai test – prosegue, riferendosi a Valentino Rossi, ndr  – ha rilasciato una dichiarazione e che è nato un problema. Per la prossima volta mi auguro che vengano tutti, perché si tratta di un grande cambiamento del layout e sappiamo il perché è stata introdotta. Sono in gioco molte cose, la vita dei piloti ma anche la reputazione della Federazione dello sport, dei promotori dell’evento, come anche il business e la nostra immagine nel mondo. Abbiamo fatto ciò che ci è stato chiesto sulla base di quanto concordato con Dorna e Fim – prosegue – Non ci siamo inventati nulla. Abbiamo cambiato tre volte in un anno, un giorno dicono che non gli piace ma è sicuro, quello dopo che è molto insicuro. Serve un po’ di serietà e rigore.

La parole di Valentino Rossi – che dopo i primi due turni di libere del Gp di Catalunya aveva definito la nuova chicane “pericolosa” e il tracciato catalano “non all’altezza della MotoGp” – hanno toccato nell’orgoglio il direttore del circuito che ha lanciato in una vera e propria provocazione.

Lavoreremo anche sull’asfalto però sarebbe giusto parlare anche dell’asfalto del Mugello. Provate a chiedere a Valentino del Mugello e vedrete se sarà capace di parlare di quel circuito come ha fatto con quello di Barcellona. Se la prende con noi e non con loro? Io non mi preoccupo, allora facciamo le pulci a tutti, anche al circuito degli Stati Uniti. Si parlerebbe così tanto del Montmelò se non fosse stata la tragedia dell’anno scorso?

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