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MotoGP, Valentino Rossi: “Ad Aragon per capire come va la gamba, non per il mondiale”

Il nove volte campione pronto al rientro lampo in Spagna: “Fortunatamente non sento troppo dolore. Dovremo capire se sarà possibile guidare la moto a un buon livello. Soffro nei cambi di direzione, nelle curve a destra e non sono veloce come nelle migliori condizioni ma questa gara è molto importante in vista delle prossime tre. Vedremo come andrà, ogni frattura è diversa.
A cura di Valeria Aiello
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Tre settimane dopo l’incidente con la moto da enduro che lo ha costretto a saltare la gara di Misano, Valentino Rossi torna a correre questo fine settimana ad Aragon, quattordicesimo appuntamento dei diciotto in calendario. Passate anche le ultime visite mediche obbligatorie, il pesarese non vede l’ora di tornare in pista e di capire come andrà una volta in sella.

Rossi: "Rientro non per il mondiale"

Con un distacco di 42 punti Marc Marquez e Andrea Dovizioso appaiati a 199 punti in testa e 26 al compagno di squadra Maverick Vinales, per Valentino è difficile credere di riacciuffare il campionato. Ma l’impressione è che con questa nuova impresa Valentino non sarà campione del mondo ma campione di tutti.

Il mio programma? Innanzitutto sono felice in ogni caso di provarci. Devo capire che sensazione avrò guidando una moto da MotoGp perché è un po’ diversa. In generale mi sento piuttosto bene perché per fortuna non sento troppo dolore e ogni giorno mi sento meglio. Ho provato a fare qualche giro a Misano e lì ho sentito un po’ di dolore ma aspettiamo domani e vedremo di capire se sarà possibile guidare la moto a un buon livello. Questa gara è molto importante per migliorarein vista delle prossime tre, per cercare di tornare a un buon livello. Dobbiamo anche capire tra venerdì, sabato e domenica cosa accadrà alla gamba. Quindi vedremo, speriamo che il meteo sia buono – ha detto Valentino Rossi in conferenza stampa

Io pazzo a tornare così presto? Credo che ogni volta sia diversa. Dipende molto dal tipo di frattura e io sono stato fortunato perché ho avuto un bravissimo dottore che mi ha operato. All’inizio la mia mente era orientata a un rientro a Motegi ma giorno dopo giorno sono migliorato tanto e ho lavorato sodo per avere un buon livello di energia e meno dolore. Credo che sia importante tornare in moto il prima possibile e cercare di non restare un’altra gara a casa. Perché dopo avrò bisogno di meno tempo per tornare a un buon livello”.

Quando guido la moto sento un po’ dolore dove ho riportato la frattura, quindi sulla tibia più in basso e sul perone un po’ più in alto. Soffro nei cambi idi direzione e sicuramente in moto non sono veloce come nelle migliori condizioni anche nelle curve a destra soffro di più perché sento un po’ di dolore ma ogni giorno progredisco un po’, quindi spero che anche nel weekend la gamba possa migliorare perché farò più chilometri in moto e mi sentirò più a mio agio in quella posizione. Non lo faccio per il campionato. Credo che tutto sia aperto, specialmente per i primi tre, ma lo faccio per capire cosa fare con la gamba per tornare in buona forma il prima possibile

Come è possibile fare questo dopo nove titoli a 38 anni? Purtroppo il numero di titoli non è un aiuto riguardo a un infortunio. Riguardo all’età, sinceramente, dipende molto dal tipo di frattura e dalle motivazioni. Voglio essere qui e ho sofferto parecchio nel perdere la gara di Misano. Importante restare concentrati sul lavoro, avere un buon team e un buon aiuto nel fare le cose giuste, e anche le motivazioni per tornare il prima possibile in moto.

Valentino Rossi durante la conferenza stampa / MotoGp.com
Valentino Rossi durante la conferenza stampa / MotoGp.com

Ogni frattura è diversa

Impossibile non parlare dell’ultima volta in cui Rossi si è trovato nella stessa situazione. Nel 2010, dopo l’incidente nelle libere del Mugello, il pesarese era tornato in sella 32 giorni dopo per un test e 43 giorni dopo al Sachsenring era tornato a gareggiare, chiudendo quarto al traguardo del Gp di Germania dietro a Casey Stonwer. Rispetto ad allora, però, la frattura di tibia e perone della stessa gamba destra era scomposta ma anche esposta. L’inserimento di un chiodo intramidollare nella tibia ha accelerato il recupero e, dome spiegato da Valentino, dopo i primi dieci giorni le condizioni sono progressivamente migliorate.

Per questo tipo di frattura adesso si mette un chiodo nella tibia, anche per le persone normali, non sono per i piloti ma anche le persone normali hanno la possibilità di migliorare molto in un periodo più breve di tempo. L’intervento chirurgico è importante se tutto va bene e io mi sento molto meglio rispetto a sette anni fa perché la frattura è diversa e anche perché la medicina si è evoluta parecchio. Ricordo che nel 2010 dopo l’intervento chirurgico ebbi cinque o sei giorni nei quelli mi senti davvero molto male, mentre questa volta sono potuto tornare a casa già il giorno dopo. La motivazione in questa occasione è molto importante e io come gli altri piloti vogliamo sempre tornare il prima possibile perché è quello che amiamo fare, è quello che vogliamo fare, e anche questo fa la differenza nel metterci meno tempo per il recupero.

La visita medica obbligatoria? Ero ottimista riguardo al test perché l’ultima volta al Sachsenring ero in condizioni molto peggiori, mentre ora riesco a camminare senza stampella. È molto importante il carico che riesci a mettere sulla gamba da sotto questo punto di vista la mia gamba va già bene, come il movimento del ginocchio e della caviglia, hanno testato tutto. La gamba ha un bell’aspetto, non è gonfia e ha un buon colorito, quindi è stato piuttosto semplice.

Quando ho iniziato a pensare ad Aragon? I primi giorni dopo l’incidente ho capito che mi sentivo molto meglio e sentivo meno dolore rispetto all’ultima volta, quindi ho pensato di poter recuperare in un più breve periodo. In ogni caso la prima settimana è stata difficile. Dopo i primi dieci giorni ho cominciato a migliorare e ad avere buone sensazioni dalla gamba e dalla caviglia, quindi ho cominciato anche a pensare ad Aragon, sapevo che era difficile, però c’erano tre settimane di tempo. Ho parlato anche con il mio staff e io credo che sia importante continuare a guidare la moto, anche se sicuramente qui sarà molto difficile anche concludere la gara. Ma è molto importante no perderne un’altra, ache perché dopo ci saranno altre tre gare ed è importante anche per l’ultima parte della stagione.

Quale sarebbe un buon risultato per domenica? Sette anni fa fu una grossa sorpresa, persi il podio all’ultimo giro, forse all’ultima curva con Stoner ma fu una sorpresa anche per me. Difficile dirlo perché ora il livello è molto alto e io non conosco il mio livello. Devo capirlo a partire da domani. Sarà importante cercare di migliorare ed avere un feeling migliore sulla moto e anche condizioni migliori per la gamba. Già concludere la gara sarebbe un buon obiettivo e magari portare a casa qualche punto, ma è presto per dirlo, meglio parlarne domani.

Van der Mark cosa pensa? Non ho parlato con lui. La Yamaha mi è sempre stata molto vicina. Lin (Jarvis, ndr) è venuto in ospedale a trovarmi dopo l’intervento e anche una settimana a casa. Eravamo già d’accordo . mi ha detto ‘Siamo pronti, ma se sei in condizioni di tornare siamo contenti’. Quindi credo che anche Van der Mark negli ultimi giorni abbia capito che sarebbe stato difficile per lui guidare questo weekend”.

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