MotoGP, caso Ducati: i team fanno appello, la decisione demandata alla Corte della FIM
L’inventiva e la genialità degli uomini Ducati finiscono nuovamente nel mirino dei rivali. Dopo il caso delle alette aerodinamiche che nel 2017 ha portato al divieto di appendici sporgenti, a finire sotto la lente delle squadre è il deflettore montato davanti alla gomma posteriore delle GP19. Un componente che Honda, Aprilia, Suzuki e KTM ritengono sia un’appendice aerodinamica, in grado di creare deportanza, per cui vietata dal regolamento.
Caso Ducati: i team fanno appello
Della questione si vociferava già nei test invernali, tanto che nelle ultime settimane il Direttore tecnico della MotoGP, Danny Aldridge, ha trasmesso alle squadre un chiarimento tecnico, dichiarando conforme la soluzione e specificando che la sua funzione debba essere limitata allo smaltimento dell’acqua in caso di pioggia, a proteggere la gomma dai eventuali detriti o raffreddare lo pneumatico posteriore. Vietata, invece, la funzione aerodinamica. Il chiarimento non ha però convinto gli altri costruttori che – ad eccezione della Yamaha che nell’ultimo Gp di Valencia ha utilizzato una soluzione simile – nell’immediato post-gara hanno presentato reclamo ai commissari MotoGP, salvo vedersi respingere il ricorso. Una decisione contro la quale le Case hanno quindi deciso di presentare appello che verrà discusso nei prossimi giorni dalla Corte di Appello della Fim.
Ciabatti: "Ducati serena, sembra più una questione politica"
Intervistato da Sky Sport, il direttore sportivo della Ducati, Paolo Ciabatti, ha fatto il punto sulla vicenda. “Dopo il reclamo che era stato fatto per l’utilizzo del deflettore montato sotto il forcellone posteriore, il panel di steward (che è il primo grado di giudizio, ndr) ha respinto il ricorso. Il regolamento prevede che questa decisione sia appellabile e i quattro costruttori – Honda, Aprilia, Suzuki e KTM – si sono appellati. Ma i commissari d’appello hanno ritenuto di non avere abbastanza elementi per poter prendere una decisione corretta e per questo hanno demandato la decisione finale alla Corte d’Appello della Federazione Internazionale del Motociclismo. Nei prossimi giorni credo che chiederà a tutti i cinque costruttori in causa (Ducati, Honda, Aprilia, KTM e Suzuki, ndr) le proprie contro deduzioni per poter prendere una decisione definitiva”.
“Non siamo preoccupati – dice con tranquillità il manager italiano – perché abbiamo seguito il regolamento tecnico ed una circolare con i chiarimenti relativi all’aerodinamica che è stata distribuita ai costruttori alcuni giorni fa che, tra l’altro, chiariva proprio come si poteva utilizzare questo tipo di deflettore che, nel nostro caso, serve a raffreddare lo pneumatico. Se la vittoria di Dovizioso è sub-judice? La classifica rimane provvisoria fino a quando non saranno accettati o respinti tutti i reclami. In questo caso ci auguriamo respinti”.
“Sembra più una questione politica. Abbiamo già visto nel passato, che alcune innovazioni che Ducati ha portato per prima nel campionato, a partire dalle alette e dall’aerodinamica, si è sempre cercato di limitarle. Non credo che queste cose facciano bene al campionato, ma noi siamo sereni e ci rimettiamo alla decisione della Corte d’Appello della FIM”.