MotoGP, Dovizioso: “Io favorito al titolo secondo Rossi? Se lo dice lui sono contento”

La prima vittoria dell'anno l'ha conquistata Andrea Dovizioso: a Losail il pilota della Ducati ha atteso il momento giusto per attaccare Marquez, poi ha stretto i denti infilando lo spagnolo all'ultima curva e prendendosi così la testa del campionato. Una stagione, quella del pilota Ducati, iniziata come meglio non poteva: il 2018, visti i progressi messi in mostra nel 2017, potrebbe essere finalmente l'anno giusto per conquistare il titolo di campione del mondo.
Sei piloti per un mondiale
A colpire è soprattutto la maturità raggiunta da Dovizioso, capace di trasformarsi nell'ultima stagione: il confronto con Jorge Lorenzo, arrivato in Ducati in pompa magna, lo ha stimolato facendogli fare il salto di qualità necessario per competere ad alti livelli. Ormai il Dovi è una realtà del campionato tanto che anche Valentino Rossi lo ha indicato come uno dei favoriti alla corsa al titolo. Dal canto il forlivese ringrazia, ma ci tiene a precisare come non sia l'unico in grado di spodestare Marquez dal trono della MotoGP.
Rossi dice che sono il favorito del Mondiale? Wow, sentirlo dire da Valentino è tanta roba e sono contento. Diciamo che è vero che sono tra i favoriti, ma siamo almeno 6 ad avere la possibilità di giocarci il campionato, sia per la bravura che per le moto che abbiamo – ha dichiarato in una intervista rilasciata aRadio 105 -. È vero che sto facendo dei risultati un po’ diversi dal passato; avevo già fatto dei buoni risultati, non ero andato così male fino a oggi. Certo, quando vinci è un'altra cosa, soprattutto per i fan, gli spettatori che ti vedono in un modo molto diverso. Quando vinci tutti ti guardano; se fai il secondo, terzo, quarto un po' meno.
Verso l'Argentina: "Quest'anno saremo competitivi"
Buona la prima per il pilota italiano che con la Ducati sembra aver trovato il feeling giusto per puntare al bersaglio grosso. La gara del Qatar ha messo in mostra un pilota maturo, consapevole della propria forza e della bontà di una moto che sembra essere stata cucita addosso a lui. Il prossimo round è quello argentino, una pista sulla quale il forlivese ha collezionato uno dei due ritiri messi a referto nella passata stagione. "Il circuito è in un posto che neanche gli argentini sanno dove è, disperso nel nulla e ci mettiamo due giorni da quando partiamo dall'Italia per arrivare in pista. Da Buenos Aires sono 1000 km molto scomodi per arrivare e là fuori non c'è niente, c'è la gente che ti assale perché c'è tanta povertà, e questo per loro è l'evento dell'anno. Il circuito è così così, è una pista che viene usata pochissimo e non è in buone condizioni. Negli ultimi anni abbiamo sempre fatto un po' fatica, però secondo me quest'anno saremo più competitivi". ha concluso. Un circuito che non rientra certamente tra i preferiti di Dovizioso, ma che dovrà vederlo protagonista: la scalata al titolo è appena iniziata, fermarsi alla seconda tappa sarebbe un peccato.