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MotoGP, Dovizioso rompe il digiuno a Sepang: “Li ho cucinati tutti”

Il forlivese si gode la sua prima vittoria in sella alla Ducati: “È un’emozione difficile da descrivere, ho fatto tutto l’ultimo giro piangendo. Dall’ultima mia vittoria sono passati tanti anni e tanta sofferenza e tornare a vincere è davvero importante non solo a livello sportivo ma anche a livello personale. Una dedica? Alla Ducati, ai miei fan, alla mia ragazza e alla mia bimba, ma tanto anche alla mia famiglia e a mio papà, perché senza di lui non sarei arrivato fino a qui”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi festeggia il ritorno alla vittoria di Andrea Dovizioso / GettyImages
Valentino Rossi festeggia il ritorno alla vittoria di Andrea Dovizioso / GettyImages

Sono trascorsi sette anni e tre mesi da quella che fino ad oggi era la sua unica vittoria in MotoGp. Andrea Dovizioso ricorda bene quando in sella alla Honda del team Repsol chiudeva primo al traguardo sul bagnato di Donington, Gp di Gran Bretagna 2009. Da allora, tra Honda, Yamaha e Ducati il forlivese non ha mai smesso di crederci, superando tanti momenti difficili che può finalmente lasciarsi alle spalle. A Sepang, Gp di Malesia, sempre sul bagnato, il forlivese è tornato a vincere e lo ha fatto in sella a una Desmosedici cresciuta tra le sue mani. Un’emozione grandissima che ripaga dei tanti sacrifici fatti in questi anni e che DesmoDovi ha lasciato venire fuori in un pianto liberatorio e in un racconto che oltre all’aspetto sportivo, descrive pienamente il carico emotivo che si portava sulle spalle.

È un’emozione difficile da descrivere – ha ammesso Dovizioso ai microfoni di Sky Sport – L’ultima vittoria era nel 2009, tanti anni… provo a pensare quanta sofferenza c’è stata in mezzo. Buoni risultati ma si correre sempre per vincere, quindi tanta sofferenza. E quando riesci a tornare alla vittoria è qualcosa di davvero importante, a livello sportivo ma tanto anche a livello personale. Bellissimo.

Era diventato quasi un incubo più per questo mondo e per i giornalisti, era diventato come un obbligo da parte mia, sono contento che pensassero a me, però diciamo era come se in tutte le gare che non vincevo fosse una sconfitta, ma secondo me non è così. Voglio giocarmi i campionati, quindi una vittoria mi fa effetto quando davvero possiamo diventare competitivi per il campionato. Si possono fare certe vittorie, ma bisogna fare quelle con sostanza vera, come tasselli che metti su e non torni indietro.

L’ultimo giro? All’ultima curva (prima dell’ultimo giro, ndr) c’era la mia ragazza con i miei amici, e in quel momento pensi a tutto. Quindi ho dato un’occhiata alla curva ed erano tutti impietriti che stavano piangendo e mi hanno fatto piangere tutto il giro. È stato difficilissimo ma una goduria impressionante. Stavo facendo l’ultimo giro, non dovevo fare errori e senza pressioni e piangevo. È stata una sensazione .stupenda perché ero dove volevo essere, come volevo essere, in Malesia, su una delle mie piste preferite. Credo che riuscire a piangere mentre guidi una MotoGp non è facile – scherza – Era già tutta la gara che non vedevo niente con tutta l’acqua, seguivo chi avevo davanti.

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Qualifica perfetta, gara perfetta, diciamo che li ho cucinati tutti piano piano. Ero al limite fino a metà gara ma non ho mollato, non ho sbagliato e quando è stato il momento che un po’ utti hanno avuto dei problemi, ne avevo ancora.

Pole, giro veloce e vittoria? Me lo ha detto Valentino, non è male, una buona sensazione. Sull’acqua siamo molto competitivi, sono state condizioni particolari, c’è molto grip qui e abbiamo sfruttato tutti i lati positivi della nostra moto. Sono molto contento di essere riuscito ad arrivare alla vittoria quest’anno. Tanti piloti avevano vinto e mancare non sarebbe stato bello. Avendo firmato il contratto con la Ducati per altri due anni, riuscire a vincere era importante, anche se so che ho la loro piena fiducia, ma è sempre qualcosa di diverso portare a casa una prima vittoria. E poi adesso porto a casa la coppa con il numero 1, sai la mia bimba… (Sara, ndr).

Meglio questa vittoria di quella di Donington? Sì, assolutamente perché dopo tanti anni e tante sofferenze, quando non vinci e non ottieni certi risultati, per un pilota che normalmente è abituato a stare tra i primi è sempre pesante, questo mondo ti schiaccia e ti considera in un certo modo. Quindi a livello personale è stato difficile gestire queste situazioni, ritornare competitivo con la Ducati è una soddisfazione importanti soprattutto a livello personale.

Dedico questa vittoria alla Ducati, a tutte le persone che mi hanno aiutato, ai miei fan, tanto alla mia famiglia, a mia mamma, alla mia ragazza, alla mia bimba e tanto anche al mio babbo perché è fatto a suo modo ma senza di lui non sarei arrivato qui”.

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