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MotoGP, Ducati come Mercedes: sulle GP20 un rivoluzionario controllo dell’assetto

L’innovativo sistema al debutto sulle Desmosedici nel corso del primo giorno di test in Qatar. Permette di modificare l’altezza della moto e di tenerla giù in fase di frenata. Tardozzi: “Siamo assolutamente sicuri della sua regolarità, lo useremo dalla prima gara in Qatar”.
A cura di Valeria Aiello
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Il rivoluzionario controllo dell'assetto sviluppato dalla Ducati / MotoGP.com
Il rivoluzionario controllo dell'assetto sviluppato dalla Ducati / MotoGP.com

Primo giorno di test in Qatar per piloti MotoGP che, due settimane dopo i primi collaudi di Sepang, sono tornati in pista per il secondo e ultimo turno di prove in vista del round inaugurale del campionato 2020 in programma sempre sul circuito di Losail il prossimo 8 marzo. Diverse le novità tecniche portate dalle squadre, a partire da un innovativo sistema di controllo dell’assetto che la Ducati ha montato sulle Desmosedici: sul semimanubrio di sinistra delle GP20 è infatti spuntato un nuovo comando in grado di modificare l’altezza della moto in corsa. In molti lo hanno già denominato holeshot 2.0 ma, diversamente dal sistema presente sulla piastra di sterzo che viene attivato solo in fase di partenza, il nuovo controllo (che viene inserito e disinserito dal pilota attraverso due pulsanti) permette di variare l’assetto della moto a seconda del punto del circuito che si sta affronando.

Ducati come Mercedes: sulle GP20 un rivoluzionario controllo dell’assetto

Il sistema rappresenta dunque una rivoluzione, un po’ come fatto dalla Mercedes in Formula 1 con il DAS al volante, consentendo ai piloti Ducati di tenere giù il posteriore della moto in frenata e migliorando così l’entrata e la percorrenza in curva. Una soluzione che potrebbe rappresentare un indubbio vantaggio per i piloti, permettendo alle Ducati di risolvere uno dei cronici problemi delle moto di Borgo Panigale. Il sistema pare fosse già stato sperimentato da Jack Miller e provato anche in Malesia da Danilo Petrucci. In Qatar, la Ducati l’ha montato su tutte le GP20, compresa quella di Andrea Dovizioso che, a fine giornata, ha preferito non sbottonarsi, schivando con un sorriso le domande sul suo funzionamento.

È invece stato Davide Tardozzi a dare qualche dettaglio in più. “Siamo orgogliosi che la Ducati abbia sviluppato qualcosa di assolutamente rivoluzionario, come in passato lo sono state le ali e il cucchiaio che sono state poi riprese dai rivali. Come funziona? Diciamo che qualcosa di quello che si dice del paddock potrebbe essere vero”. Nessun dubbio invece sulla sua regolarità: “Siamo assolutamente sicuri di essere all’interno delle regole. Fin dal primo momento, il Direttore tecnico e la FIM sono stati informati del nostro progetto. Funziona bene e pensiamo di utilizzarlo fin dalla prima gara in Qatar”. Del resto, in passato c'erano stati alcuni tentativi di sospensioni gestite elettronicamente, che sono poi state vietate dal regolamento. In questo caso, invece, si tratta di un controllo manuale gestito dal pilota, per cui assolutamente regolare.

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