MotoGp, Ezpeleta: “Rossi? Il suo ritiro sarà un problema”

Con i primi tre top rider racchiusi in una dozzina di punti, il campionato del mondo MotoGp 2016 è uno dei più seguiti di sempre. Lo sa bene Carmelo Ezpeleta, ceo di Dorna Sport, dopo che il controverso epilogo dell’ultimo mondiale ha catturato l’attenzione anche dei tifosi meno assidui, di quelli che alla domenica non sempre restavano attaccati alla tv per vedere chi tra Valentino Rossi, Marc Marquez, Jorge Lorenzo o Dani Pedrosa riuscisse a spuntarla. Per trovare un pilota che non sia uno dei questi quattro a calcare il gradino più alto del podio, bisogna infatti tornare al Gp d’Australia del 2012, quando in sella alla Honda c’era Casey Stoner. Un’era fa, quando l’asso australiano non aveva ancora appeso il casco al chiodo, Rossi era in sella alla Ducati e Marquez si laureava campione del mondo della classe Moto2. Ma solo dalla fine della passata stagione la MotoGp è tornata impetuosamente alla ribalta, per il conflitto tra Marquez e Rossi, una vicenda che se Ezpeleta potesse cancellare, non esiterebbe un istante.
Non credo che quello che successo sia stato buono per la MotoGP – precisa Ezpeleta in un intervista a Motorsport – In quella situazione, per come stavano le cose, il livello di popolarità sarebbe stato comunque elevato Forse dipende dai paesi, ma in quelli che normalmente ci seguono, non sarebbe cambiato molto. Quella situazione non ci ha aiutato, almeno nel modo che ci sarebbe piaciuto".
Potrei sbagliarmi, ma a mio parere non è stata un beneficio per noi – prosegue – Se avessi potuto evitarla, l'avrei fatto. Tutti hanno visto cosa è successo, dobbiamo trarre le nostre conclusione e lavorare su quelle. Non credo che abbiamo bisogno di quel tipo di pubblicità, anche se siamo stati al centro del mondo per un paio di giorni".
I fischi? Come Messi al Bernabeu o Ronaldo al Camp Nou
Quanto alle conseguenze, a partire dal nuovo clima di ostilità tra tifosi ai fischi ai piloti sul podio, Ezpeleta non si dice particolarmente preoccupato e ricorre a un paragone calcistico, per provare a dare un senso a quanto di nuovo accade dopo le corse.
Non mi interessano affatto i fischi. Si possono commettere degli errori nella gestione del campionato se si vuole controllare l'opinione pubblica. Si tratta di una reazione spontanea di alcune persone, contro o a favore di qualcuno. E hanno il diritto di farlo fino a quando non saranno varcati certi confini – spiega – Non posso fare in modo che un uomo dimentichi qualcosa che era importante per lui e per la quale si è sentito offeso. Lui e i suoi tifosi prendono le decisioni ed io non posso fare nulla per fargli cambiare idea. Quello che voglio evitare è che vengano superati certi confini o che certe cose vengano portate in pista. Escluso questo, se fischiano, non è troppo negativo. Messi viene fischiato al Bernabeu e Ronaldo al Camp Nou, ma riescono ad andare oltre”.
Quando Rossi si ritirerà, avremo un problema
Guardando al futuro, con Valentino Rossi che correrà per altri due anni, le preoccupazioni di Ezpeleta vanno al giorno in cui il Dottore deciderà di lasciare le corse. Il rinnovo con la Yamaha non è quindi una notizia troppo positiva per il numero uno di Dorna, dal momento che fissa un limite temporale entro il quale sarà determinante individuare nuovi elementi per accesa l’attenzione sul Motomondiale.
Quando si ritirerà, avremo un problema. Valentino è un pilota fantastico. Dimenticate il fatto che sia simpatico, che è molto seguito o altre cose. La cosa più importante è che è molto veloce. E poi, più di tutto, è un ragazzo che ama stare qui e noi amiamo averlo con noi. Rinnovare il suo contratto per altri due anni a 37 anni, significa che si sente di poter essere ancora competitivo.
Ora sta ancora correndo, ma penso che in futuro rimarrà coinvolto, con la VR46 Riders Academy. È una buona notizia che lui continui, ma dobbiamo pensare ad andare avanti quando smetterà, indipendentemente dal fatto che lui rimanga in una squadra o meno. Non dimentichiamoci che il nome più popolare in Formula 1 è Enzo Ferrari, un uomo che non ha mai gareggiato.
Ci dovremo concentrare per provare a fare il miglior lavoro possibile. Lui può continuare quanto vuole, ma sappiamo che nessuno è eterno. Finché lui sarà qui, è perfetto. Il giorno che non ci sarà più proveremo a trovare altri elementi e a farli funzionare”.
Ci sono cose che si possono fare indipendentemente dal fatto che Valentino corra o si ritiri. Perché la gente non può continuare a supportarlo anche quando smetterà? Ferrari non ha corso quasi mai, eppure il colore rosso ed il Cavallino Rampante sono i due simboli più importanti della Formula 1”.