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MotoGP, fuori programma per Fabio Quartararo: operato di sindrome compartimentale

Operazione lampo per il pilota francese, sotto i ferri del dott. Mir all’ospedale Dexeus di Barcellona.
A cura di Valeria Aiello
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Fabio Quartararo, 20 anni / Getty
Fabio Quartararo, 20 anni / Getty

Fabio Quartararo è stato operato questa mattina all’Ospedale Universitario Dexeus di Barcellona per risolvere la sindrome compartimentale. L’intervento, durato poco più di un’ora, è stato condotto dall’équipe di medici del Dipartimento di Traumatologia guidata dal dott. Xavier Mir. Le sensazioni all’avambraccio destro provato nelle fasi finali del GP del Mugello hanno portato il pilota del team Yamaha SRT a sottoporsi ad alcuni controlli che hanno mostrato la presenza della sindrome compartimentale. Motivo per cui, insieme alla squadra, ha deciso di sottoporsi subito a un intervento chirurgico per risolvere il problema ed evitare future complicazioni nel corso del campionato. Quartararo rimarrà sotto osservazione fino a mercoledì e dovrebbe riuscire a recuperare in tempo per il GP di Catalunya (14-16 giugno).

A chiarire la situazione, proprio il dott. Mir. “Ieri Fabio mi ha raggiunto per una visita, abbiamo svolto qualche prova di riposo e resistenza, confermando la presenza della sindrome compartimentale ai flessori dell’avambraccio destro. Una volta avuta la diagnosi, abbiamo deciso per l’operazione, che è andata bene. Ora Fabio seguirà un programma per prevenire infiammazioni e rimarrà in ospedale per le prossime 24 ore. In un paio di giorni inizierà la fisioterapia e sarà pronto per il GP in Catalunya”.

Si tratta di un intervento che non avevamo previsto, ma per il quale abbiamo optato dopo aver sentito il parere del dottor Mir – ha aggiunto Quartararo – . “Quello che ho provato domenica non era normale e ci avevano avvisato della possibilità della sindrome compartimentale. Preferisco aver risolto il problema ora, in modo da evitare sorprese future. L’operazione è stata breve e svolta da un esperto in materia. Voglio ringraziare il dottor Mir ed il suo team per il loro lavoro. Penso già alla tappa in Catalunya!”.

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