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MotoGp, i 10 momenti più controversi del mondiale 2015

Incroci di traiettorie, rimonte, bagarre e sorpassi all’ultimo giro. Ma anche cadute rovinose, assurdità e imbarazzo per scelte e strategie che, a modo loro, hanno arricchito lo spettacolo della stagione più discussa del Motomondiale.
A cura di Valeria Aiello
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L'incidente del Gp di Argentina tra Valentino Rossi e Marc Marquez
L'incidente del Gp di Argentina tra Valentino Rossi e Marc Marquez

Che stagione! Un anno ricco di eventi, senza dubbio. Alcuni più chiari, altri con quel lato oscuro che ha infiammato il mondiale MotoGP 2015. Una stagione incredibile per tanti aspetti differenti, per come Marc Marquez che sembrava poter continuare nel suo filotto di successi, abbia invece buttato via la stagione cadendo tre volte nelle prime sette gare. Per come Lorenzo sia arrivato a cogliere il suo quinto alloro iridato in carriera, rincorrendo per l’intera stagione il ‘dottore’ nel mondiale. Per quanto Valentino Rossi ci sia rimasto male per non aver potuto lottare ad armi pari nel Gp decisivo dove a pesare più della sua incredibile rimonta dall’ultima casella in griglia è stata la strategia che ha portato che Lorenzo a tagliare per primo il traguardo nella migliore delle combinazioni per tornare a mettere le mani sul titolo di campione del mondo. Alle sue spalle Marquez, che nel difendere la piazza a scudo del maiorchino, a Valencia replicava con audacia solo al povero Pedrosa, in un gioco diabolico quanto ambiguo che ha alimentato infinite discutibili motivazioni. Prima goccia di un vaso traboccato in fiumi di polemiche e illazioni, l’incidente del Gp di Argentina, primo zero di quella sfilza di cadute che tra errori e provocazioni hanno distrutto non solo la stagione dello spagnolo, ma l’intero mondiale, insieme al sogno di chi, come Rossi, a suon di podi e vittorie, il titolo iridato lo stava accarezzando per davvero.

10. Rossi vs Marquez, l’incidente del Gp d’Argentina
Il primo scontro diretto al Termas de Rio Hondo, terzo round stagionale dopo il Gp del Qatar e quello di Austin. Un primo tango tra il ‘dottore' e el Cabroncito senza esclusione di colpi, fino al casquè a due giri dal traguardo di Marquez, tradito dal repentino cambio di traiettoria di Rossi che, balzato al comando, trovava strada libera verso la vittoria, la sua seconda del 2015 dopo quella nel round inaugurale a Losail.

9. Mugello e Catalunya, doppio errore per Marquez. Lorenzo risale
Prima in Italia, poi in Catalunya. Mentre Jorge Lorenzo completa il poker di vittorie della prima fetta del mondiale, Marquez che chiude entrambi i round nella ghiaia. Alle sue spalle ad approfittarne è Valentino Rossi che recuperata la posizione dello spagnolo, riesce a chiudere alle spalle del compagno di squadra mantenendo per 1 punto la vetta iridata. Sarà Iannone a inserirsi tra i due alfieri Yamaha, secondo sul podio del Gp di casa.

8. Assen, duello Rossi-Marquez all’ultima chicane
Chiamato al recupero dopo il terzo terzo stagionale che lo hanno tenuto ancorato a 69 punti in classifica iridata fino all'ottavo round stagionale, stesso numero di lunghezze che lo separano da Rossi in testa alla classifica piloti, Marc Marquez prova a rimettersi in carreggiata ad Assen, uno dei circuiti dove la Yamaha è il construttore di maggior successo nella storia del circuito, mentre il ‘dottore' il più vincente di tutte le classi del Motomondiale. Ma la voglia di riscatto unita all'inesperienza nel corpo a corpo tradiscono ancora lo spagnolo, che paga lo scotto di una manovra al limite ai danni del pesarese, battuto moralmente e psicologicamente dalla lucidità di Rossi.

7. Silverstone, Marquez cade ancora ma Rossi c'è!
C'è sempre una prima volta, anche se ti chiami Valentino Rossi e sei nove volte campione del mondo: a Silverstone, da quando il Motomondiale è tornato a disputarsi sull'asfalto della Pietra d'Argento, nel 2010, il campione pesarese non aveva mai vinto. Solo Jorge Lorenzo era riuscito a centrare più di un successo, nel 2010, 2012 e 2013, mentre nel 2011 era stato Casey Stoner a cavare la prima vittoria in carriera sul circuito inglese. Nel 2014 era stata la volta di Marc Marquez, ma il bagnato dell'edizione 2015 del Gp di Gran Bretagna lo ha tradito, scaraventato violentemente sull'asflato mentre provava a non perdere il contatto con Rossi in testa alla corsa. Rossi chiude primo alla bandiera a scacchi, sfatando così anche uno degli ultimi tabù.

6. Misano, la più ‘nera' per Vale
Per la prima volta da inizio stagione, Valentino Rossi scende dal podio. Proprio al Gp di casa. Sotto un cielo velato che tradirà alcune gocce di pioggia che porteranno a un doppio cambio moto in corsa, il terzetto di testa guidato da Lorenzo, vede Marqeuz e Rossi alle spalle del maiorchino, ma al rientro con gomma slick, Lorenzo perde il controllo della sua Yamaha alla curva 15, buttando via il gran lavoro del weekend. Ad approfittarne è Marquez che anticipato il secondo flag to flag, era passato in testa alla corsa. Rossi invece chiuderà quinto alla bandiera a scacchi per aver aver perso secondi preziosi nello scegliere di seguire la strategia adottata dal teammate, ritardando il secondo cambio moto al box.

5. Marquez giù anche ad Aragon, Lorenzo ritrova la vittoria
Quinto zero stagionale, quello con cui può dire definitivamente addio alla speranza di difendere il titolo iridato: ad Aragon, Marc Marquez sbaglia ancora e nonostante scattasse dalla pole, rischia troppo nel non perdere il contatto con Lorenzo che al primo giro era già in fuga. El Cabroncito stacca troppo forte alla curva 2 della seconda tornata e finisce di nuovo nella ghiaia, mentre il maiorchino primo alla bandiera a scacchi riduceva a 14 lunghezze il ritardo da Rossi che battuto da Pedrosa nel corpo a corpo, chiude sul terzo gradino del podio.

4. Marquez vince in Australia dopo aver tenuto Rossi e Iannone impegnati
Intensa e combattutissima la gara del GP d’Australia, una delle più emozionanti e spettacolari della stagione. A uscire vincente dalla lotta per la vittoria è Marc Marquez che scattato dalla pole, ha però viaggiato con il gruppo degli inseguitori, Rossi e Iannone, alle spalle di Lorenzo in testa alla corsa, fino all’ultima tornata prima del traguardo. Marquez supera il maiorchino all'ultimo giro e firma la vittoria numero 50 in carriera, la quinta della stagione. Nonostante i successo, la strategia adottata dal Cabroncito in gara non aveva però convinto i suoi avversari, a partire da Valentino Rossi che durante la conferenza stampa pre evento del round successivo, a Sepang, accuserà lo spagnolo di aver favorito la fuga di Lorenzo. Una tesi appoggiata anche da Iannone che aveva ammesso di non aver ben compreso come mai, nonostante il gran passo, Marquez non avesse esitato nel recuperare la posizione Jorge fino all’ultima tornata.

3. Iannone-Rossi, Vale giù dal podio
Gara incredibile quella del pilota di Vasto che scattato dalla seconda casella dello schieramento di partenza, in gara si è imposto nel corpo a corpo sia con Marquez che con Rossi. Incredibili i suoi assalti durante la gara con cui l'abruzzese infilava entrambi i top rider, ma ancora più clamoroso quello all'ultimo giro con cui agguantare il terzo posto e relegare Rossi ai piedi del podio.

2. Sepang, Rossi-Marquez: Vale reagisce nella provocazione
L'atmosfera a Sepang è rovente e non per le temperature della Malesia. Le accuse piombate su Marquez da parte di Valentino Rossi che ha puntato il dito contro lo spagnolo, denunciando il suo comportamento nel round di Phillip Island, a due gare dal termine della stagione, inchiodano Marc, velando di un'incredibile pressione psicologica l'intero weeekend. Ma dalle scintille delle libere, la vicenda è degenera in gara dove, con l'intento di rallentare il pesarese per ostacolarlo nella rimonta su Lorenzo, Marquez è riuscito ad innervosire il ‘dottore' fino a portarlo ad una reazione, sbagliata quanto impulsiva, che la direzione gara penalizzerà con ben 3 punti sulla licenza del ‘dottore', obbligandolo in virtù dei quattro punti accumulati durante l'anno, a scattare dal fondo dello schieramento del Gp successivo, l'ultimo e decisivo round del mondiale.

1. Valencia, il ‘biscottone' spagnolo
Rossi paga a caro prezzo la scorrettezza di Sepang e nella gara decisiva del mondiale è chiamato a un furibondo recupero dall'ultima casella in griglia. A nulla è valso il suo ricorso presentato al Tas di Losanna con cui chiedeva la sospensione della sanzione, rigettato dalla corte di arbitrato elvetica. Il pesarese non ha mai vinto scattando dal fondo dello schieramento, ma corsi e ricorsi storici lasciano intravvedere ancora qualche speranza. Se non fosse che a vanificare gli sforzi della più grande rimonta della carriera del pesarese, dalla 26esima casella in griglia alla quarta posizione al traguardo, sia stato l'atteggiamento di Marquez a protezione della cavalcata solitaria di Lorenzo, guardaspalle del maiorchino anche quando a inserirsi nella bagarre era Dani Pedrosa, il suo compagno di squadra, che alla penultima tornata tentava l'assalto finale. Una strategia che seppur non esplicitamente dichiarata, ha ridotto in frantumi dignità e agonismo sportivo. Un gioco sporco che ha messo la MotoGp con le spalle al muro, disarmato da dichiarazioni contrastanti e polemiche dure a finire, per quella che resta, almeno fino ad oggi, la stagioni più controverse del Motomondiale.

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