video suggerito
video suggerito

MotoGP, Burgess: “Non sarei rimasto con Valentino Rossi per altri due anni”

Lo storico capo meccanico del Dottore dice di aver chiuso con il Motomondiale e spiega il “No” a Jack Miller e Scott Redding: “Dopo una vita con piloti da cui ci si aspetta il titolo mondiale, non mi piace più avere quella pressione” .
A cura di Valeria Aiello
605 CONDIVISIONI
Immagine

Jeremy Burgess dice di essere troppo vecchio e troppo felice di essere in pensione per decidere di ritornare in MotoGP. Un anno dopo essere stato licenziato da Valentino Rossi a favore di Silvano Galbusera, lo storico capo meccanico del Dottore nega di un contatto da parte team di Lucio Cecchinello per curare la Open del rookie Jack Miller che dalla prossima stagione affronterà il grande salto dalla Moto3 alla MotoGP e nell’intervista rilasciata a MCN spiega i motivi che lo hanno portato a dire di no all’offerta di Michael Bartholemy, manager di Scott Redding, al suo primo anno sulla Honda RC213V con il nuovo team Estrella Galicia Marc VDS Racing.

“Mi sono posto un limite”

Oltre ai sette titoli mondiali vinti in classe regina con Valentino Rossi, Jeremy Burgess ha sulle spalle i trionfi iridati dei suoi connazionali Mick Doohan e Wayne Gadner. Una vita di successi che lo porta ad avere la forza di rifiutare nuove offerte, per godersi la tranquillità lontano dalle piste. “Mi sono posto un limite. Tornare in MotoGP come capo-meccanico di giovane pilota sarebbe un impegno di minimo cinque anni e io il prossimo anno ne avrò 62” spiega Burgess che su un ritorno in MotoGP aggiunge: “Non è quello che voglio fare e non credo che non sarebbe nell’interesse di un team”.

“Non sarei rimasto con Vale”

Jeremy Burgess ammette di non voler più vivere la pressione delle corse. “Onestamente parlando, ora che Valentino ha firmato per altri due anni (con la Yamaha, ndr) credo che in ogni caso io non sarei comunque rimasto con lui. Dopo aver lavorato tutta la mia vita con piloti da cui ci si aspettava il titolo mondiale, non mi piace più avere quella pressione” sottolinea l’australiano che sulla sua scelta conclude: “Posso starmene tranquillamente a casa, non ho più voglia di ritrovarmi sullo schieramento di partenza e dover prendere una decisione che potrebbe cambiare, in peggio, le sorti del campionato di un pilota”.

605 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views