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MotoGP, Kenny Roberts: “Valentino Rossi veloce anche a 40 anni, ecco il segreto”

L’ex campione della 500 e leggenda del Mondiale affascinato dalla longevità agonistica del Dottore: “Ci sono vari fattori che lo hanno portato fin qui, alla sua età dovrebbe essere su una sedia a dondolo con una pipa in bocca”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi e Kenny Roberts / Google
Valentino Rossi e Kenny Roberts / Google

La competitività mostrata da Valentino Rossi ad Austin, nonostante la vittoria sfumata nel finale, ha attirato l’attenzione della leggenda statunitense della MotoGP, Kenny Roberts che, in occasione della round del Mondiale negli Usa, ha regalato spunti interessanti sul campionato. “Credo che questa stagione sia incredibile, tutto è di livello altissimo: dal talento dei piloti alla qualità dei mezzi, non esiste uno show migliore” è l’analisi King Kenny, tre volte iridato in 500 prima di conquistare un altro tris, con Wayne Rainey, nei panni di team manager.

Valentino Rossi veloce anche a 40 anni, ecco il segreto

Da ex pilota, anche se soltanto in modo formale visto che nelle ultime settimane è tornato a correre nel dirt track a Milestone, in Arizona (“Non passa giorno che non guidi, lo faccio con moderazione ma continuo”), Roberts dice di rivedersi in Marc Maquez (“Il suo stile è più simile al mio”) ed ammette di essere rimasto piacevolmente sorpreso dalla velocità di Valentino: “Sono affascinato, ancora più che sorpreso – dice, scherzando – . Alla sua età avrebbe dovuto essere su una sedia a dondolo con una pipa in bocca, come ho fatto io quando mi sono ritirato. È stato terribile” ricorda Roberts Sr. che ha lasciato le competizioni nel 1983 dopo aver chiuso la stagione da vice-campione. All’epoca aveva 32 anni.

Rossi, l’unico pilota ancora in attività ad aver guidato e vinto un titolo in 500, anche a 40 anni riesce a dare battaglia ai più giovani e a ottenere ottimi risultati. Roberts ritiene che anche “Rainey avrebbe potuto avere una carriera lunga come quella di Valentino ma, ai nostri tempi, le moto erano più violente e mettevano a dura prova il corpo del pilota”. Secondo l’ex campione della Yamaha, uno dei motivi principali per cui Valentino è ancora così veloce è riconducibile alla sua forma fisica. “Il suo segreto è dovuto al fatto che ha avuto pochi problemi fisici, e questo è stato di aiuto. Ma resta comunque incredibile vedere un pilota che alla sua età, e dopo tanti anni nel Motomondiale, ha mantenuto lo stesso ritmo. Non dimentichiamoci che lui è entrato in classe regina quando c’erano ancora le 500 due tempi, mentre oggi le MotoGP quattro tempi sono moto che permettono angoli di piega incredibili. E con entrambe, lui è sempre lì”.

D’altra parte, il sessantasettenne Roberts continua ancora a divertirsi sulle piste sterrate. “Se è quello che farò anch’io? Non so se andrò ancora in moto a 67 anni, ma lo spero – ride Valentino. Ma non è solo questo il motivo per cui King Kenny resta per lui un mito. “Per me Kenny è uno dei più grandi del motorsport perché ha fatto qualcosa di nuovo e di speciale – dice Rossi – . È stato uno degli eroi di mio padre Graziano. Quando venne in Europa per la prima volta, guidava in modo molto diverso, e questo ha cambiato il nostro sport. Quando era in sella, sceglieva traiettorie diverse, usava il ginocchio… Ricordo ancora quando nel 2009 fece una esibizione a una gara a Indianapolis con una 750 due tempi, era molto veloce, e lo è ancora oggi”.

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