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MotoGP, la Yamaha fa piangere Vinales: “Già un anno che non vinciamo, ma con Rossi ho un ottimo rapporto”

Il Top Gun catalano confessa la sua delusione per la mancanza di risultati: “È difficile capire cosa stia accadendo in Yamaha. Cerchiamo di trovare una soluzione mi sento anche frustrato di non poter dimostrare il mio potenziale”.
A cura di Valeria Aiello
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Maverick Vinales e Valentino Rossi / GettyImages
Maverick Vinales e Valentino Rossi / GettyImages

Terzo nel mondiale a 38 punti dal leader Marc Marquez e 11 da Valentino Rossi che lo precede in classifica iridata, Maverick Vinales arriva ad Assen con la consapevolezza di non poter commettere il minimo errore. Da inizio stagione il suo miglior risultato è rappresentato dal secondo posto conquistato ad Austin, mentre negli altri sei Gp finora disputati il catalano non è andato oltre il sesto posto. Anche a Barcellona, due settimane fa, Vinales ha chiuso sesto alla bandiera a scacchi con un ritardo di dieci secondi dal vincitore Jorge Lorenzo. Tuttavia, tra i piloti in corsa per il titolo iridato, il catalano è l’unico a non aver rimediato neppure uno zero.

La Yamaha fa piangere Vinales

Ad ogni modo, per Vinales la mancanza di risultati è una situazione difficile da accettare. Tra alti e bassi, i problemi della M1 sembrano gli stessi che, nella passata stagione, dopo un avvio folgorante, lo hanno tenuto lontano dalla vittoria. “È complicato anche spiegarlo” ha ammesso in una lunga intervista a Marca.com. “Sto vivendo una serie di emozioni diverse: io do il cento per cento sempre, in ogni turno. Quando la moto funziona, sono lì davanti; quando non funziona, devo sopportare e stare dietro. È difficile capire cosa stia accadendo nel nostro box. Stiamo cercando, da parte mia, di essere motivati, forti e di trovare una soluzione, lavorando di più ogni giorno. Non mi arrendo, è da quando sono arrivato nel mondiale, dalla prima all’ultima gara, che combatto al massimo. Non mi sento prigioniero, sento che sono io che decido il mio destino, anche se mi sento in parte un po’ frustrato perché non posso dimostrare il mio vero potenziale”. Quando poi gli è stato chiesto se ha mai pensato a cosa accadrebbe se avesse la stessa moto di Marc Marquez, Vinales ha aggiunto: “È molto difficile saperlo, ognuno ha un proprio stile di guida. Ma quando la moto va bene, sei lì. Lo vediamo con la Ducati, quando vanno bene, sono prima e seconda, e anche le Honda sulle piste dove sono forti sono prima e seconda. È uno sport difficile, il team sta lavorando tanto per arrivare al livello degli avversari”.

"Con Rossi ottimo rapporto"

Sempre freddo e razionale, Vinales non nasconde la sua delusione: “L’anno scorso ho pianto nel box e continuo a farlo. Sono una persona molto competitiva, conosco il mio livello e dove posso arrivare. Con me stesso sono molto realistico e autocritico. E conoscendo il mio livello, mi fa molto arrabbiare combattere per il settimo posto contro le moto che non sono ufficiali. È una sofferenza che dura da più di un anno, in Yamaha tutto era iniziato molto bene, poi è andato tutto storto”. Tuttavia, quando è arrivato in Yamaha, la preoccupazione principale era quella relativa al suo rapporto con Valentino Rossi: “Onestamente, quello che forse sembrava l’aspetto più problematico, è stato il minimo. Con Valentino sono molto felice. Ho un rapporto ottimo e cordiale e credo che continuerà ad essere così. In pista è diverso, perché è solo uno a vincere, ma fuori dalla pista non mi sono mai arrabbiato per gli episodi di gara. Bisogna cercare di dare il massimo e chiudere il più avanti possibile. Ma fuori dalla pista è un mondo a parte”.

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