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MotoGP, le cinque cose da tenere d’occhio nel 2016

Dal confronto Rossi-Marquez, al nuovo regolamento che rimuove le precedenti norme Open e Factory, dalla centralina unica alle nuove Michelin su cerchi da 17’’. Ma occhio anche ai problemi della Honda, alle prese con un motore troppo aggressivo e le potenzialità della Ducati che a Valencia con Scott Redding sembra aver già messo le cose in chiaro. Per non parlare del ritorno di Stoner e del tanto mormorato rientro nel mondiale in occasione del suo Gp di casa.
A cura di Valeria Aiello
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Nel 2015 abbiamo scoperto che anche in MotoGP si può bleffare, barare o correre per non vincere: un'amara conclusione che ci ha portato a riconsiderare i piloti e campioni in pista non sono per i successi e gli allori iridati colti in carriera, ma anche per il loro comportamento nella lotta, più o meno corretto a seconda del punto di vista da cui si è osservata quella che è stata la stagione più avvelenata della storia del Motomondiale e probabilmente del motorsport in generale. Una nuova coscienza che alla luce di quanto visto nelle battute finali del mondiale, influirà su pareri e opinioni che verranno formulati dalla prossima stagione, quando in Qatar, a Losail, si spegneranno i semafori della prossima stagione del mondiale. Cosa cambierà? Cosa dovremo tenere d'occhio nel 2016?

1. Il confronto Rossi-Marquez

Come è ormai ben noto, l’epilogo del mondiale 2015 ha inevitabilmente compromesso il rapporto, una volta amichevole, tra Valentino Rossi e Marc Marquez. Ma la questione adesso è una sola: cosa accadrà la prossima volta che i due si ritroveranno a lottare in pista? Si tornerà a quanto accaduto alla curva 14 del circuito di Sepang o i due riusciranno a lasciarsi tutto alle spalle e a ripartire da zero?

2. La fine della classe Open: centralina unica e mescole Michelin

Il regolamento tecnico della MotoGP subirà uno dei più grande cambiamenti di sempre, paragonabile a quello che nel 2012 portò dalle 800cc ai motori 1000cc: dalla prossima stagione verrà introdotta la centralina unica Magneti Marelli che verrà utilizzata con lo stesso software gestionale in dotazione a tutti i team, oltre al rientro nel mondiale di Michelin che subentrerà a Bridgestone nella fornitura delle gomme della top class. Due cambiamenti che potrebbero portare a nuovi equilibri in pista favorendo alcuni costruttori e piloti rispetto agli altri.

3. La Honda e il rebus del motore

“È stato il nostro più grande errore” aveva ammesso il vice presidente esecutivo di HRC, Shuhei Nakamoto nel riflettere sulle misure da adottare per risolvere i problemi evidenziati dal motore che avrebbe equipaggiato la Honda RC213V nella passata stagione. Un problema, quello dell’eccessiva aggressività, che era emerso già a partire dai test pre stagionali di Sepang ma che durante la stagione il colosso nipponico non aveva potuto risolvere per via del divieto di sviluppo stabilito dal regolamento. Così, quando il problema era spuntato di nuovo in Qatar, non si era potuto fare nient’altro che cercare nel telaio della stagione precedente un compromesso che risolvesse i problemi di grip al posteriore lamentati da Marc Marquez. Tuttavia, nonostante il problema fosse stato identificato da tempo, nei recenti test di Valencia, sia Marquez che Pedrosa avevano risposto in maniera evasiva a chi gli aveva chiesto se sul prototipo 2016 fossero stati effettivamente compiuti dei passi in avanti: “Al momento questo nuovo motore ha un po’ più di potenza rispetto a quello vecchio – aveva spiegato Marquez – ma siamo ancora lontani dal miglior livello”. Dello stesso avviso anche Pedrosa: “Non abbiamo ancora ben compreso se i problemi sono dovuti alla nuova elettronica o al motore”.

4. Redding in Ducati

Lo scarso rendimento di Scott Redding sulla Honda del team Marc Vds è stata una delle grandi delusioni del 2015. Sfruttando il bagnato di Silverstone, il britannico era riuscito ad agguantare la sesta piazza, mentre a Misano aveva salvato una stagione altrimenti terribile chiudendo terzo al traguardo. Ma il primo approccio in sella alla Desmosedici del team Pramac ha lasciato intendere che per la prossima stagione la musica sarà totalmente differente: in questa fase di adeguamento ai cambiamenti tecnici 2016, è stato proprio Scott Redding a siglare il miglior riferimento nei test di Valencia, davanti a Marc Marquez e all’altra Desmosedici, quella di Danilo Petrucci ad appena quattro decimi dal compagno di squadra: un primo risultato che mostra una Ducati particolarmente forte, anche in virtù del suo impegno del programma di collaudi Michelin e il contributo nello sviluppo della centralina unica adottata nella passata stagione dalla classe Open.

5. Casey Stoner tornerà a correre?

Da quando il due volte iridato della MotoGP ha chiuso la sua collaborazione con la Honda per rientrare in Ducati in qualità di collaudatore e ambassador del brand, non si è parlato di altro. Ma tutto quello che sappiamo ad oggi è che l’asso australiano debutterà in sella alla Desmosedici in una sessione privata di test a fine gennaio. Il fatto però che durante la stagione conclusa si sia offerto di sostituire Pedrosa alle prese con il recupero dalla sindrome compartimentale, ha mostrato che Stoner ha ancora voglia di correre in MotoGP, almeno occasionalmente, tanto che un suo ritorno nel round di Phillip Island o al Mugello per il GP di casa della Ducati sembrerebbe quasi scontato. Sarà Stoner contro Marquez contro Rossi contro Lorenzo contro Pedrosa?

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