MotoGp, Lorenzo-Ducati mai così vicini: manca la firma, ma ci sarebbe l’accordo
È una fonte decisamente attendibile che merita di essere riportata: in diretta dal paddock dell’International Circuit di Losail, l’inviato ai box di Sky Sport MotoGp, Sandro Donato Grosso, ha anticipato di un accordo tra il campione del mondo in carica, Jorge Lorenzo, e il team Ducati. A dare forza alle indiscrezioni di un passaggio del maiorchino tra le fila della factory di Borgo Panigale, non sono più solo i rumors in circolazione già da diverse stagioni: l’arrivo in Ducati dell’ing. Gigi Dall’Igna che con Lorenzo ha colto due titoli iridati con l’Aprilia in classe 250, una Desmosedici cresciuta in prestazioni e sempre più appetibile, l’intensificarsi dei contatti tra le parti e la motivazione extra di riuscire in sella a una moto su cui Valentino Rossi non è riuscito, sono uno stimolo enorme per il cinque volte iridato che sarebbe pronto a mettere punto a un sodalizio che dura fin dal suo esordio in MotoGP, datato 2008, a partire proprio dalla prossima stagione.
Non c’è la firma, ma mai come in questo momento sembrerebbe che le due parti siano abbastanza vicine – ha detto Sandro Donato Grosso in diretta dal paddock del Qatar.
Tra le due parti ci sono stati incontri proprio per definire quale possa essere il contratto di Jorge Lorenzo per i prossimi due anni – ha aggiunto – Bisogna anche capire se è tutto vero o se è come il gioco delle parti, magari un pilota che fa capire al proprio team di appartenenza di essere desiderato.
Non sono più le chiacchiere del bar – ha aggiunto Guido Meda, vice direttore di Sky Sport e direttore della redazione Motori – Le voci spingono forti dalla parte di un accordo che effettivamente è molto vicino tra la Ducati e Jorge Lorenzo, di cui si è favoreggiato anche nel corso dell’anno scorso ma che non è mai stato in verità, mai così vicino ad essere concreto come in questo momento. Siamo probabilmente molto vicini ad un punto di svolta.
Cosa accadrà nel 2017? Se Lorenzo dovesse lasciare la Yamaha, con Valentino Rossi che ha rinnovato il contratto con la casa dei Tre Diapason per i prossimi due anni, sarà necessario rimpiazzare il ruolo di compagno di squadra del Dottore. E magari potrebbe essere uno dei due ducatisti a passare in Yamaha, dal momento che il maiorchino prenderebbe il posto proprio di uno dei due. Si potrebbe quindi pensare a Andrea Iannone in Yamaha, dal momento che Andrea Dovizioso ha già trascorso una stagione in Yamaha, quella del 2012. Ad essere determinanti saranno i risultati che i due alfieri di Borgo Panigale raccoglieranno in queste prime battute del mondiale. A dare forza alle indiscrezioni, i precedenti tra Lorenzo e Yamaha, dal momento che Jorge non avrebbe mandato giù il comportamento del team fino al 2015, che secondo il maiorchino avrebbe poco tutelato la sua posizione nella vicenda che ha segnato la passata stagione. Questo è un aspetto che quindi potrebbe spingerlo verso la Ducati, senza trascurare quella voglia di gratificare il suo ego, dimostrando di riuscire in un team dove Valentino Rossi ha fallito, ed è riuscito solo Casey Stoner. Senza ovviamente tralasciare l’importante offerta che il gruppo Volkswagen può mettere sul tavolo. Qualora Lorenzo avesse effettivamente firmato, per Marc Marquez non ci sarebbero altre alternative che restare in Honda, dal momento che per il Cabroncito non ci sarebbe posto né in Ducati, né in Suzuki, specie se la GSX-RR dovesse continuare a mostrare la competitività vista nei test precampionato con Maverick Vinales, un talento cristallino per il quale anche Valentino Rossi vede “un pilota destinato a diventare uno dei grandi della MotoGP”. Ma proprio quest’ultimo indizio, aggiunto al nuovo accordo tra Suzuki e Johann Zarco come collaudatore della nuova GSX-RR, accredita l’ipotesi di Vinales al fianco del Dottore dalla prossima stagione. Un’ulteriore variabile che non può essere esclusa, con il catalano che in futuro diventerebbe il numero 1 della casa dei Tre Diapason. Una tesi che, alla luce della prima mossa di mercato del team di Hamamatsu, dietro all’impiego del francese campione del mondo della Moto2 nei test di quest'estate, potrebbe nascondere l’urgenza di mettersi al riparo da questa non troppo remota possibilità.