MotoGP, Lorenzo: “Ducati, uno shock! Motore spettacolare”
Il binomio Lorenzo-Ducati è certamente la grande novità della nuova stagione, la più attesa per il mondo Ducati e per gli appassionati: il maiorchino, dopo nove stagioni in Yamaha, arriva a Borgo Panigale, dove ieri ha visitato la fabbrica della casa bolognese, rimanendo colpito dall’affetto con cui è stato accolto dai dipendenti. Oggi la presentazione ufficiale della squadra, con il compagno di squadra Andrea Dovizioso e i vertici Ducati.
Sono stati due giorni importantissimi. Ieri, per essere la prima volta che sono entrato nel mondo Ducati, nella fabbrica Ducati, dove mi hanno accolto benissimo, oggi per la presentazione ufficiale del nostro – premette Lorenzo a SkySport – È una grande sfida per tutti e siamo molto carichi penso che abbiamo l'esperienza, il talento e la fantasia per provarci e per renere questa moto sempre più competitiva, per quanto mi riguarda, andando avanti per essere il miglior pilota.
La Ducati in questo momento? Che sia arrivato in Ducati nel miglior momento o meno, sapevo che la Ducati stava migliorando anno per anno. Ogni anno la moto era più forte e l’arrivo di Gigi Dall’Igna è stato fondamentale per prendere quella decisione difficile e un po’ rischiosa, in verità. Però ho isto da fuori una grande squadra, ho visto da fuori una grande moto e adesso da dentro sto vedendo una grande passione e una grande metodoticità che mi ha sorpreso e un perfezionismo che anche io condivido, questo è molto importante per ottenere grandi cose in futuro.
Lorenzo: "Ducati, uno shock"
Il debutto di Lorenzo sulla Desmosedici era arrivato nei primi test di fine stagione a Valencia, dove il maiorchino aveva preso confidenza con la nuova moto, senza però poter rilasciare commenti a riguardo per il veto posto dal contratto allora in corso con la Yamaha.
Nei test di Valencia, è stato uno shock – sorride – perché la Ducati è molto diversa da quella che ho portato per nove anni, ma soprattutto quando ho aperto a fondo, in quinta, sesta è stata una sensazione incredibile, il motore spettacolare, abbiamo questo potenziale tremendo. Avevo il sorriso sotto il casco e questo vuol dire molto, perché la prima impressione è sempre molto importante. Valencia, tra l’altro, è una delle piste dove la nostra moto può essere più in difficoltà e nell’ultima giornata non ho cercato il tempo per provare a dare le migliori indicazioni agli ingegneri, e così è difficile dare il massimo a un giro. Sicuramente in circuiti come il Mugello, Austria, Qatar ha un potenziale tremendo ed è già pronta per lottare per vincere, sarà fare una moto completa in tutti i circuiti darà la possibilità di vincere, non solo mondiale, ma anche altri, perché no
So la responsabilità che ho sulle spalle però ho anche la una fortuna di essere qui per passione e non per obbligo e questo è una grande vantaggio perché le cose si fanno in una diversa maniera e so che a Ducati mi ha preso per fare grandi cose nel futuro per migliore la moto per fare una moto più completa. Dobbiamo avere una filosofia di miglioramento continuo e solo così faremo grandi cose. Se penseremo solo al titolo, non sarà la giusta per diventare campione quanto invece lavorare su di noi.
Il mio stile di guida? È sicuro che la Ducati richiede uno stile di guida un po' diverso perché ogni moto ha la sua particolarità, il suo modo migliore per andare forte però una delle mie caratteristiche è la rapidità con quale mi ha adatto velocemente alle moto io penso che a Valencia, con due giorni e poche ore ho capito più o meno come se può guidare questa questo. Evidentemente mi manca ancora molto e dobbiamo avere l’umiltà non solo lavorare sulla moto ma anche io come pilota lavorare su me stesso”.