MotoGP, Lorenzo: “Io arrogante perché non ho mitizzato Valentino”
La sincerità di Jorge Lorenzo è sempre stata un grande pregio ma anche un piccolo difetto per il campione maiorchino che, quando c’è stato bisogno, ha saputo togliersi qualche sassolino dalla scarpa, trincerandosi dietro al suo essere schietto e sincero. Un comportamento autentico, fin dal suo esordio nel Mondiale, a costo di apparire antipatico e arrogante, come raccontato dal cinque volte iridato in una video intervista a Dazn in cui ha ripercorso la sua carriera a partire proprio dal suo debutto in classe regina con la Yamaha, nel 2008, e compagno di squadra Valentino Rossi.
Lorenzo: “Io arrogante perché non ho mitizzato Valentino”
“Quando sono arrivato in MotoGP, forse per imprudenza o ignoranza, non avevo paura di nessuno – ha detto Lorenzo – . Dissi che non avrei mitizzato Valentino e che nessuno era imbattibile per me. Forse è per questo mio modo di fare che la gente mi vede arrogante, ma non ho paura di niente e di nessuno”. Jorge ha poi definito il suo stile di guida (“Mi piace essere molto preciso, è una delle mia qualità”) ed è tornato sul suo ultimo titolo conquistato in MotoGP.
“Nel 2015 si è deciso tutto all’ultima curva dell’ultima gara, ma ero già stato campione, per me è stato il terzo titolo in MotoGP. È stato emozionante e anche il più difficile da raggiungere, ma non è stata la stessa emozione del primo vinto nel 2010” ha aggiunto il cinque volte iridato che negli ultimi mesi ha affrontato un vero e proprio calvario di infortuni, fino all’ultima brutta caduta di due settimane fa in Qatar. Lorenzo ha però ricordato un highside in particolare, quello rimediato nelle seconde libere di Assen, nel 2013, quando si fratturò la clavicola sinistra e venne operato, riuscendo a correre il GP. “Di solito non cado molto, ma una delle peggiori cadute è stata quella in Olanda nel 2013. Ho fatto un grande sforzo che credo non sia stato mai stato fatto nella storia del motociclismo”.