MotoGP, Lorenzo: “Spero che a Valencia non accada nulla di strano”
Terzo al traguardo di una gara resa difficile dalla pioggia, Jorge Lorenzo ha deciso di non rischiare, cercando di portare a casa il massimo possibile in condizioni decisamente poco vicine alle sue caratteristiche. Il podio che gli mancava da Aragon è arrivato anche grazie alle cadute di Crutchlow, Marquez e Iannone che lo precedevano in pista, mentre in testa alla corsa Andrea Dovizioso tornava alla vittoria dopo sette lunghi anni di digiuno. Un piazzamento, quello del maiorchino, che con il secondo posto di Valentino Rossi, ha permesso al pesarese di chiudere il derby Yamaha per il titolo di vice-campione. A Jorge resta adesso un solo obiettivo: quello di difendere la terza piazza nel mondiale dal ritorno della Suzuki di Maverick Vinales che dopo il Gp di Malesia viaggia con 17 punti di ritardo dalla Yamaha del connazionale.
Era gara difficile perché c’era molta più acqua rispetto alle qualifiche, ed in questa situazione non mi sono trovato bene – ha analizzato Lorenzo ai microfoni di SkySport – In alcune frenate era difficile per me fermare la moto, come in curva 9, e arrivavo lungo. Non avevo molto grip e per me era molto difficile mantenere il ritmo dei primi cinque. Sono stato fortunato che chi era davanti a me sia caduto, altrimenti avrei chiuso sesto. Con la pioggia è difficile restare in sella e oggi ho deciso di non rischiare e alla fine ne è valsa la pena.
Dopo la tempesta di stamattina, soprattutto nel warm up lap, c’era molto aquaplaning. Fortunatamente la direzione gara ha deciso di ritardare la partenza però l’acqua in pista era molta e in queste condizioni soffro molto. A Brno, ad esempi, con poca acqua ero molto competitivo e stavo facendo una bella rimonta fino a quando non ho avuto problemi con la gomma anteriore, mentre a Silverstone con molta acqua e poco grip avevo il ritmo del decimo in classifica. Qui in Malesia con più grip siamo riusciti a migliorare ma non sufficientemente per la vittoria”.
I complimenti a Dovizioso erano un messaggio per la Ducati in vista del prossimo anno? No, per niente- spiega – Andrea è un pilota che lavora tanto e si meritava di vincere oggi, perché in Austria aveva il ritmo per farlo, ed è giusto che sia lui che Iannone quest’anno abbiano vinto un GP”
Il terzo posto nel mondiale? Credo che quest’anno, tra errori fatti e un po’ per sfortuna, sarebbe giusto per competitività e velocità chiudere almeno terzo nel mondiale. Speriamo che a Valencia non accada nulla di strano, così potrò finire in questa posizione”.