MotoGP, Marc Marquez: “In Argentina sarò al 100%”
L’appuntamento con la conferenza stampa del giovedì introduce il weekend argentino sul nuovissimo circuito Termas de Rio Hondo, terza tappa del calendario Motomondiale 2014. Dalla sala stampa del tracciato sudamericano sono intervenuti Marc Marquez (Repsol Honda), Valentino Rossi (Yamaha Movistar), Andrea Dovizioso (Ducati team), Stefan Bradl (LCR Honda), Bradley Smith (Monster Yamaha Tech 3) e Sebastian Porto, il pilota argentino vice campione del mondo nel 1996 in 250cc che ritorna nel Motomondiale come wild card in Moto 2.
Il primo a prendere la parola è Marc Marquez: “Sarà una nuova pista per tutti. Dovremo cercare di lavorare di più per adattare il nostro stile di guida su questo tracciato. La pista sembra molto bella, sarà divertente. Mi aspetto un asfalto scivoloso all’inizio, cercheremo di fare il nostro lavoro, con concentrazione e determinazione. Ogni giro sarà importante per trovare la giusta traiettoria, per l’elettronica e l’assetto”.
“Dopo Austin sono al 100%” commenta il Campione del mondo in carica che arriva in Argentina da leader indiscusso della classifica iridata, “Ovviamente si sente la pressione, perché tutti si aspettano molto. Vorrei rimanere qui a questo livello per molti, molti anni. È la mia prima gara in sud America e i fan sembrano un po’ come in Spagna e in Italia, sono molto calorosi e stanno spingendo parecchio, sarà bello correre qui. Cercheremo di regalargli un bello spettacolo”.
Per Valentino Rossi il Termas de Rio Hondo è il 36esimo nuovo circuito della carriera, un tracciato che il campione pesarese ha cominciato a scoprire con qualche giro in scooter, ricordando quando ai tempi della 250cc il Mondiale si correva in America Latina. “Ho parecchia esperienza in Sud America, tanti GP in Brasile, mentre in Argentina ho corso due volte con la 250cc, fu a Buenos Aires, ho un ottimo ricordo, una gara indimenticabile nel 1998, nel mezzo della battaglia per il campionato con Harada e Capirossi, un weekend indimenticabile. A Buenos Aires il posto era fantastico, quasi una corsa stradale, quasi una pista cittadina con molti sali e scendi. Mentre qui la prima impressione è molto diversa, sembra una pista dal nuovo stile ma allo stesso tempo se la paragono alle altre nuove piste, è studiata solo per le moto. Credo che possiamo divertirci parecchio”
“La gara di Austin è stata negativa per molti piloti. Sono molto triste per il risultato perché ho avuto un grosso problema con la gomma anteriore, senza quel problema avrei avuto il potenziale per il podio. Sarebbe stato un ottimo risultato per il campionato, ho perso alcun punti e quindi cercheremo di dare il massimo e comprendere il circuito e i dare il massimo per avere un risultato migliore”.
Sulla rapidità nell’interpretazione di un nuovo circuito il pilota pesarese conclude: “Ogni volta è una sfida. Non abbiamo moto tempo, già il tempo non è abbastanza quando conosci la pista. Qui dobbiamo essere concentrati e cercare di utilizzare ogni minuto delle prove, fare le scelte giuste per essere pronti per domenica”.
Reduce dall’ottimo terzo podio di Austin, interviene Andrea Dovizioso, che sul podio a stelle e strisce mantiene il profilo basso. “Il risultato in America è stato davvero ottimo. Per il pilota è sempre importante salire sul podio, ma anche per il team e per chi sta faticando negli ultimi anni. È stato davvero positivo dopo un weekend difficile e complicato per tutti”.
“Qui in Argentina tutti partiamo tutti nella situazione uguale, nessuno conosce la pista” spiega il forlivese della Ducati, “Ad essere realisti non siamo abbastanza veloci per lottare per il podio ma quando tutto è nuovo ci possono essere lati positivi e negativi. Cercheremo di iniziare con un approccio positivo ma per altri progressi dobbiamo aspettare altro tempo per avere dei componenti importanti”.
“Non mi aspettavo di essere vicino già ai piloti più veloci dalla seconda gara,” conclude Dovizioso che su i passi in avanti della Ducati realisticamente conclude, “Non siamo ancora al livello di lottare per il podio ma se partiamo con molta determinazione tutto può accadere in una gara di motociclismo”.
Stefan Bradl, quarto sotto la bandiera a scacchi del GP delle Americhe, è tra i pochi piloti ad essere già stato sul circuito argentino. “Non so quanto possa essere un vantaggio” spiega il tedesco della Honda LCR, “Non è stato un buon periodo quando siamo stati qui. Lo scorso anno la pista era molto sporca e quindi ci è voluto almeno un giorno per avere una buona traiettoria. Il secondo giorno poi, pioveva. Credo che gli avversari possano recuperare questo vantaggio rapidamente”.
È quindi il turno di Bradley Smith, che ad Austin ha chiuso quinto sotto la bandiera a scacchi, primo delle Yamaha: “Dopo il weekend in Qatar è stato positivo a Austin ottenere questo risultato e portare la moto al traguardo. È stata un’opportunità perduta per il podio ma se avessi spinto un po’ di più, avrei avuto gli stessi problemi di Valentino”.
“Mi piace molto questo circuito, è molto veloce ci sono un paio di curve impegnative” la prima impressione il rider inglese, “Monterò un pneumatico duro per affrontare tranquillamente la gara. Voglio esser vicino il più possibile ai piloti factory, magari tentare di superarli”.
Sebastian Porto sarà al via nel Motomondiale come wild card in Moto 2. “È molto tempo che non prendevo parte a una conferenza stampa. Cercherò di fare del mio meglio in questo weekend, la gente aspetta molto questo GP. Si prevede una grande affluenza di pubblico. È un sogno per l’Argentina tornare nel calendario MotoGP”. Il pilota argentino che lasciò il Motomondiale nel 1996 per poi ritornare alle corse lo scorso anno, nel campionato velocità argentino, affronterà il tracciato di Termas de Rio Hondo su una Kalex preparata dal team TSR Motorsport: “Ho già corso su questa pista nel campionato argentino lo scorso anno e mi è piaciuta molto” conclude Porto, “ci sono curve ampie e veloci, il grip non era eccezionale ma migliorerà man mano che l'asfalto si pulirà”.