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MotoGP, Marc Marquez rivelazione 2013

Vincere il titolo della classe MotoGP all’esordio e restare il ragazzo di sempre: Marquez, stella del motorsport 2013.
A cura di v.a.
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Senza alcun dubbio, il pilota del 2013 è Marc Marquez. Un traguardo semplice se si considera che il rookie della Honda ha centrato il titolo della classe MotoGP 2013 al primo tentativo. Un risultato non scontato se si valuta che probabilmente Marc lo sarebbe stato ugualmente, anche se le cose non fossero andate proprio così come tutti sappiamo. Il segreto del successo del 20enne di Cervera sta proprio nella sua “normalità”: quella di salire sul gradino più alto del podio con un’apparente facilità, mettendo in pista oltre all’indiscusso talento, la spontaneità e un sorriso (che qualcuno ha definito assassino) che non sempre sono appartenuti ai grandi campioni. Un’immediatezza che raggiunge il cuore e che avrebbe comunque convinto tutti. Un’istintività impossibile da nascondere per uno che la stoffa del campione l’aveva già cucita addosso.

Non-conventional rookie – Era un’eredità difficile quella che pesava sulle spalle di Marc al debutto. Un passaggio di consegne che avrebbe messo in difficoltà anche i campioni più blasonati. Ma Marc Marquez è andato oltre, senza lasciarsi impensierire dalle aspettative di quanti amavano il suo predecessore. E con quell’audacia che avrebbe caratterizzato la stagione scorsa, è riuscito a centrare il risultato più importante della sua carriera, regalandoci uno dei mondiali più emozionanti di sempre. Marquez ci ha messo la dose massima di sangue freddo e tanta, tanta velocità che, unita a pieghe paurose e manovre ardite, non hanno risparmiato polemiche da parte di quegli avversari costretti a cedere il passo al nuovo che avanza, al rookie dallo stile di guida non convenzionale. Proprio come accadeva ai tempi del rookie Kenny Roberts che in curva si sporgeva ben oltre la moto, migliorando quello stile inventato da Jarno Saarinen che raschiava l’asfalto con il ginocchio avvolto da quelle protezioni che oggi, sulla tuta di Marquez, sfiorano millimetricamente la via del successo. E proprio come accadeva a Roberts, Marc non trova una spiegazione per questa guida che, evidentemente, funziona e che batte lo stesso Roberts cui il rookie spagnolo strappa via il record di più giovane vincitore all’esordio. E con questa “stessa fava” che Marquez fa suo il record di Freddie Spencer, diventando il più giovane iridato della classe regina.

Riconfermarsi sarà la vera sfida – Non solo talento e aggressività tra le chiavi che hanno portato Marc Marquez a centrare un successo stratosferico nell’anno di esordio in MotoGP. Oltre al supporto di una famiglia fantastica, del team Honda e di Emilio Alzamora, il suo manager, non è mancato quel pizzico di fortuna che lo ha mantenuto appeso ad una moto che più di una volta lo avrebbe scaraventato via e che, quando lo ha fatto, ha graziato l’irriverente rookie da inevitabili conseguenze. Una clemenza che nella stagione 2013 non ha di certo abbracciato veterani come Jorge Lorenzo o il compagno di squadra, Dani Pedrosa, mettendo a dura prova la forma fisica dei due connazionali. Insomma, il difficile arriva adesso: la riconferma del risultato – che al Fast Freddie Spencer non riuscì – appare decisamente un azzardo considerando che al Campione del Mondo piace trovare quella corda che, a volte, può diventare troppo tesa.

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