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MotoGp, Marc Marquez: “Valentino Rossi è il più difficile da battere”

Per il neo campione del mondo resta il Dottore il rivale più duro: “Ho combattuto un paio di volte contro Lorenzo e anche lui è un ottimo pilota ma Valentino resta l’avversario più difficile”.
A cura di Valeria Aiello
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Marc Marquez / GettyImages
Marc Marquez / GettyImages

Se c’è chi non considera Valentino Rossi come un avversario da battere, in MotoGp c’è anche chi mette il Dottore in cima alla lista dei piloti più difficili contro cui lottare. Nel fine settimana era stata una fonte vicina all’entourage di Maverick Vinales a rivelare che l’obiettivo del futuro compagno di squadra di Rossi in Yamaha non era quello di concentrarsi nella lotta contro il campione di Tavullia, bensì quella di battere Marc Marquez perché campione del mondo.

Diversamente dal catalano, è proprio Marquez ad ammettere che Valentino resta il rivale più duro, perfino dopo quanto accaduto tra loro due in pista e fuori, a partire dalle accuse di biscotto della passata stagione, alla stretta di mano dopo il Gp di Barcellona, nonostante il 23enne di Cervera abbia conquistato per la terza volta in quattro stagioni il titolo iridato MotoGp, chiudendo il mondiale 2016 già in Giappone, con tre gare di anticipo.

Quando si lotta contro Valentino si impara molto – ha ribadito Marquez a Speedweek – Ha molta esperienza e c’è sempre qualcosa da imparare in modi diversi. Pertanto, la mia risposta rimane sempre la stessa. Ma ogni lotta è diversa. Ho combattuto un paio di volte contro Jorge (Lorenzo, ndr) e anche lui è un ottimo pilota, specie negli ultimi giri. Ma Valentino resta il pilota più difficile da battere.

Tanto di cappello al Dottore, anche se per questa stagione Valentino ha spiegato che tra errori e sfortuna non è mai stato davvero in lotta per il campionato. D’altra parte, il neo campione della Honda ha dimostrato di aver ben compreso la lezione del 2015, adattando il suo stile di guida e cambiando quella mentalità che nella passata stagione lo aveva escluso dalla lotta per il mondiale.

Per vincere il titolo devi essere costante ma a volte è necessario correre qualche rischio per vincere e ottenere 25 punti – aggiunge – La cosa importante è salire sul podio più spesso possibile. Quest’anno è stato un importante essere riuscito ad adattarmi rapidamente alle diverse condizioni e questa è stata la più grande differenza rispetto agli altri piloti. Sono riuscito a cambiare il mio stile di guida molto in fretta.

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