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MotoGP, Marquez: “I fischi del Mugello dicono tutto su certi tifosi”

Il campione in carica della Honda non perde l’occasione di rispondere al pubblico che lo ha fischiato nel weekend: “Curioso che celebrino più la caduta di un pilota che la vittoria di un altro. La sportellata a Petrucci? Ho chiesto scusa”.
A cura di Valeria Aiello
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Marc Marquez / Getty Images
Marc Marquez / Getty Images

Ancora fischi al Mugello per Marc Marquez, ancora una risposta da parte dello spagnolo che rischia di esacerbare ulteriormente l’animo dei tifosi. Quella di ieri è stata una gara da dimenticare per il campione in carica già dal via, quando con una sportellata è finito per buttare fuori Danilo Petrucci alla seconda curva, una manovra considerata come un incidente di gara dalla Race Direction. Poi l’errore pesantissimo che non è riuscito a salvare, nel tentativo di andare a riprendere Jorge Lorenzo e provare a vincere davanti a un pubblico che non gli ha risparmiato fischi ogni volta che appariva sugli schermi del circuito. Ma non è tutto. Come fatto nei confronti di Valentino Rossi in Argentina, dopo la gara Marquez ha raggiunto il box del team Pramac per scusarsi: “Ho chiesto scusa, appena conclusa la gara sono andato nel loro box per parlare con il team manager” ha raccontato lo spagnolo ai microfoni di Sky Sport. “C’erano tre moto alla seconda curva, Petrucci era all’interno rispetto a me, lui ha chiuso tanto e ho visto che lo avrei preso sicuramente. Per cui mi sono detto: ‘Vado dentro e proviamo’”.

“I fischi del Mugello dicono tutto su certi tifosi”

Scuse che non mettono fine al fiume di polemiche e che si sommano alle dichiarazioni rilasciate alla stampa spagnola nel dopo-gara. Marquez non ha perso l’occasione di rispondere al pubblico che lo ha fischiato per tutto il weekend. “È un qualcosa che mi aspettavo. Festeggiare la caduta di un pilota è triste perché abbiamo i nostri rischi in pista” ha ammesso El Cabroncito a Marca. “So che molte persone sono state felici della mia caduta, ma è curioso che celebrino più la caduta di un pilota che la vittoria di un altro. Siamo arrivati a questo punto per diversi fattori. Venerdì c’era un pilota nella ghiaia, non sapevamo se fosse vivo o morto, ma si preoccupavano solamente di fischiare qualcun altro concentrandosi sulle telecamere. Questo mi ha detto tutto su certi tifosi”.

Tra due settimane il mondiale sbarcherà in Spagna, a Barcellona, dove Marquez potrà contare sul calore dei suoi tifosi. E lo spagnolo ha approfittato per lanciare un appello ai suoi fan: “Spero che non facciamo mai la stessa cosa, spero che siano fan del motociclismo e abbiano rispetto di tutti i piloti. Quando un pilota cade, non si dovrebbe essere felici perché in pista rischiamo la vita”.

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