MotoGP, Marquez: “Rossi continuerà a correre. Mondiale? Può ancora succedere di tutto”
Cinque vittorie in nove gare disputate sono valse a Marc Marquez la testa del mondiale MotoGP con 58 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso, primo degli inseguitori; un margine abbastanza rassicurante per lo spagnolo della Honda, pronto a riprendere la marcia trionfale verso il suo sesto titolo nella massima categoria delle due ruote – l'ottavo complessivo in carriera – già in Repubblica Ceca dove il campionato ripartirà il prossimo weekend.
Il mondiale non è ancora chiuso
Il margine dello spagnolo è piuttosto corposo e mette al sicuro il campione del mondo in carica soprattutto visti i risultati fin qui ottenuti: Marquez, eccezion fatta per il ritiro nel GP delle Americhe, ha ottenuto nella peggiore delle ipotesi il secondo posto. Un ruolino che, se mantenuto anche nella seconda parte di campionato, gli consentirebbe di vincere il titolo in netto anticipo rispetto alla gara finale di Valencia, ma lo spagnolo non vuol sentire parlato di campionato in cassaforte: "Ho sentito molte volte in estate dire che ormai era cosa fatta ed è un commento che odio perché abbiamo corso nove gare, ne restano ancora dieci. Non siamo ancora a metà campionato, può succedere di tutto" ha chiarito in una intervista concessa a Marca.
Il pensiero di Marquez su Rossi e Lorenzo
Non c'è solo il mondiale, però, nei pensieri dello spagnolo. A tenere banco in questo ultimo sono due situazioni diverse legate a due campioni: Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Lo spagnolo compagno di team di Marquez, vive un periodo complicato legato agli infortuni mentre il pesarese sembra aver perso la capacità di lottare per le posizioni di vertice e complici i tre ritiri consecutivi collezionati tra Mugello e Assen le voci su un suo ritiro si sono fatte sempre più pressanti. Un'ipotesi, quella legata al Dottore, che il campione del mondo non vuole neanche prendere in considerazione: "Non ci credo e non lo farò finché non lo dirà lui. Penso che Rossi continuerà. Credo che qualsiasi pilota in grado di salire su una motocicletta a 350 chilometri all'ora lo faccia perché ha l’ambizione e la concentrazione di continuare a correre. Lorenzo? Arrivare in Honda significa una pressione aggiuntiva per qualsiasi pilota perché è una moto vincente. Ma all'interno della squadra tutti vogliamo che si riprenda presto per contribuire con i punti al campionato costruttori" ha concluso.