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MotoGP, Meda: “Rossi eterno ma con Lorenzo a posto non ce n’è per nessuno”

La voce della MotoGP e vicedirettore di Sky Sport fa un bilancio della prima fetta del mondiale: “Jorge ipersensibile, ma ha le stesse possibilità di vincere il titolo”.
A cura di Valeria Aiello
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Al biro di boa del Sachsenring, è tempo di bilanci per la MotoGP: alla ventesima stagione nel Motomondiale, dopo nove mondiali vinti, 111 vittorie e un bottino che ampiamente superato i 5200 punti iridati, Valentino Rossi è ancora in testa alla classifica iridata, grazie al talento, una moto agile e la capacità del campione di Tavullia di sapersi rimettere in gioco, cambiando anche stile di guida. Quasi “un miracolo” per dirla alla Guido Meda che per Sky Sport ha fatto un bilancio della prima fetta della stagione 2015 della MotoGP.

A diciotto anni dal primo mondiale vinto, Valentino Rossi è ancora là, davanti a tutti come una cosa che non è affatto scontata, un miracolo. Non lo sarà – perché così è la vita degli sportivi, ma intanto pare eterno” commenta il vice direttore di Sky Sport. “E a lui continua a rimanere legata la parte grossa e visibile del Motomondiale. Le sue armi letali a metà stagione continuano ad essere la Yamaha così agile, guidabile e gentile con le gomme, ma anche il talento, l’esperienza e l’intelligenza che si fa istinto. Detta così sembra un paradosso, eppure: solo uno intelligente sa gestire Marquez in un finale come quello di Assen, solo un istintivo (un po’ anche pazzo) sceglie di combatterci rischiando di fare zero punti ma portandone a casa venticinque. In nove gare non è mai sceso dal podio vincendone tre”.

Che Rossi fosse tra i più grandi di tutti i tempi è cosa risaputa, ma a separare il pesarese dal decimo sigillo mondiale, mancano ancora nove gare, e il confronto diretto con il teammate Jorge Lorenzo – solo accennato in Germania, pronto ad alzare il livello della competizione per quella che si preannuncia una lotta fratricida fra Yamaha ufficiali.

L’altra faccia del box blu è quella di Jorge Lorenzo che con quattro vittorie e cinque podi il nemico ce l’ha soprattutto in casa e un po’ anche in testa. Quando è tutto a posto non ce n’è per nessuno, ma proprio nessuno. Il problema è rimanerci a posto; digerire gomme, digerire i piccoli fastidi tecnici, digerire Rossi, digerire Marquez. Tutta roba grossa che un ipersensibile come Jorge (è un gran pregio) calcola ma non sempre domina. Ha le stesse chances di Rossi di vincere il titolo da grande Campione”

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