MotoGP, Melandri: “Accanimento sul caso Rossi-Marquez e Lorenzo”
Anche Marco Melandri ha detto la sua sulla vicenda che ha travolto il finale della stagione MotoGP 2015: per il ravennate, in Aprilia fino allo scorso luglio, sul caso scoppiato tra Valentino Rossi, Marc Marquez e Jorge Lorenzo, tra commenti e polemiche, si è andati oltre anche il tollerabile. Intercettato da LaPresse allo stand Nolan all’Eicma in Fiera a Milano, Melandri si è detto dispiaciuto dalle pesanti critiche che hanno sommerso piloti e team, anche nei confronti di quelli che in pista hanno comunque sbagliato.
La cosa che più mi dispiace è questo accanimento aggressivo e maleducato della gente nei confronti di piloti che non stimano – ha detto Marco Melandri – Questo mi dispiace, perché tutti i piloti faticano, lavorano sodo, rischiano la pelle. Quindi, meritano tutto il rispetto. Anche chi ha sbagliato”.
Lascio che la gente giudichi. Ho già visto miliardi di opinionisti, quindi non credo che serva anche la mia opinione – ha aggiunto il ravennate – Io sono spettatore, guardo quello che succede e aspetto che si sistemino le cose”.
Lasciata l’Aprilia MotoGP prima dell’estate, ‘Macio' Melandri non ha ancora programmato la prossima stagione agonistica, alle ricerca di una situazione che lo gratifichi dell’impegno profuso in pista. Confermato il test con la Mv Agusta previsto per la prossima settimana a Jerez che il ravennate nei giorni scorsi aveva messo in forse.
Adesso farò un test con MV Agusta a fine mese per capire un po' le caratteristiche della moto, se può adattarsi al mio stile di guida e se ci possono essere degli sviluppi interessanti Voglio solo prendere giorno per giorno, senza ansia, e godermi solo due giorni in sella, dopo cinque mesi di assenza. La voglia di correre è tanta, ma devo trovare qualcosa che mi dia soddisfazione – Un ritorno in MotoGp? “Mi piacerebbe farlo con una moto competitiva. Quest'anno ero in MotoGp e ho scelto di fermarmi, perché non mi divertivo, non riuscivo a esprimermi. Per me la moto è bella quando riesci ad essere veloce, non quando è un lavoro”.