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MotoGP non stop, si va a Jerez

Quarta tappa in calendario con una gomma in più da inserire tra le opzioni all’anteriore. Si sbarca in Europa.
A cura di Valeria Aiello
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Chicos, la MotoGP sbarca in Spagna per la prima delle tappe europee in calendario. Circuito di Jerez, Andalusia, ad attendere i piloti e i team impegnati nella lotta al mondiale. Marc Marquez arriva sul tracciato spagnolo da leader della classifica iridata dopo aver centrato tre pole e tre vittorie consecutive nelle prime tre tappe stagionali. Risultati che rispolverano vecchi record firmati Agostini 1971, punti che non vedevamo dal 2001 quando a metterli in pista era Valentino Rossi in sella alla Honda 500cc. Ma ultimamente lo specialista del tracciato andaluso è Dani Pedrosa che con il primo posto dello scorso anno davanti ai connazionali Marquez e Lorenzo porta a due le vittorie e a otto i podi totali su questa pista. Otto invece le vittorie per Valentino Rossi, primo sotto la bandiera a scacchi del GP di Spagna nel 2009, nel 2007, nel 2005, nel 2003 e nel 2002 in MotoGP, nel 2001 in 500cc, nel 1999 in 250cc e nel 1997 in 125cc. Dani Pedrosa vorrebbe ripetersi anche quest’anno, così da spezzare l’incantesimo del Cabroncito e della Rufea in una lotta tutta catalana.

Gomme. Bridgestone. La Casa giapponese fornitrice unica di pneumatici per la MotoGP a Jerez ha rivisto la tyre allocation disponendo per ciascun pilota tre mescole diverse all’anteriore. Finora erano due. La gomma verrà introdotta a partire da venerdì pomeriggio e porterà a sette le mescole totali disponibili all’anteriore (tre mescola morbida, tre media, una dura). I piloti dovranno scegliere al termine della FP2 tra tre opzioni media/morbida e due dura/prime. Un’opzione per i piloti che in questo inizio di stagione hanno urlato aiuto che ha preceduto di qualche ora l’annuncio di Bridgestone di lasciare la fornitura di pneumatici dalla prossima stagione.

Voleva stupirci con effetti speciali e ci è riuscito. Marc Marquez, il fenomeno di Cervera, l’incontenibile, in questa stagione gira un film di fantascienza di cui è il protagonista indiscusso. È Super Marquez che brucia come una fiamma carbonizzando record e quant’altro sia alla sua portata. Lo spagnolo mette in pista quella sua moderna concezione di guida per cui moto e elettronica sono da assecondare con prepotenza unendo l’esperienza di un anno da rookie che lo rende inossidabile in questo inizio stagione. Quella che il Campione del mondo in carica lancia questo weekend a Jerez è una sfida a se stesso su una pista dove non è mai riuscito a vincere, e quindi a quegli inseguitori, team mate in primis, che sorridono con lui ma… alla debita distanza.

L’ottimo eterno secondo ci riprova a Jerez con lo stesso lancio dell’Argentina su una delle sue piste preferite. Dani Pedrosa che viaggia con 19 lunghezze di ritardo dal fenomeno di Cervera, dovrà cercare di contenere l’allungo del compagno di squadra, tentando un’operazione di recupero gap in classifica su un circuito che per il catalano non dovrebbe nascondere davvero più incognite.

Qualche sorriso in più, in vista di venerdì pomeriggio per Valentino Rossi, terzo in classifica iridata a 34 punti da Super Marquez. Il campione pesarese dopo i problemi all’anteriore di Austin, dove il rapido degrado lo ha visto costretto a veder sfumare un risultato importante, non può che sperare di far uscire kriptonite da quelle mescole. Un po’ come è successo a Jorge Lorenzo che stremato in Argentina è costretto a cedere a una Honda inesorabile tra Marquez e Pedrosa. Riuscirà il majorquino della Yamaha con le sue espressioni loquaci a farci capire qualcosa in più? Staremo a vedere.

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