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MotoGp, Pedrosa: “Rossi si contraddice, ne parlammo già ai tempi del Sic”

Il veterano della Honda dà ragione al compagno di squadra e accusa: “Dopo tutte quelle polemiche con Marco Simoncelli, Valentino ha sempre risposto che le gare sono così. Ora ha cambiato posizione sul duello aggressivo solo perché non è finito bene per lui”. Dietrofront anche sulla manovra del Dottore: “Non si fa in quel modo, non è corretto”.
A cura di Valeria Aiello
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Dani Pedrosa (Repsol Honda)
Dani Pedrosa (Repsol Honda)

Dani Pedrosa ha rotto un silenzio che durava dalla conferenza stampa di domenica a Sepang: il veterano della Honda che ha fatto di tutto per sottrarsi alle polemiche su contatto Rossi-Marquez nel tentativo di non gettare altra benzina su un fuoco, è tornato a parlare della vicenda su cui nel frattempo è arrivato anche il ricorso del pesarese che si appella alla decisione della Direzione Gara, confermata anche dalla Fim, di infliggere 3 punti di penalizzazione sulla licenza di Rossi per guida irresponsabile che, salvo la decisione di annullare o ridurre la sanzione, obbligheranno il campione di Tavullia a scattare dal fondo dello schieramento nella finale di Valencia dove si decreterà il nuovo campione del mondo della classe regina. Il pilota di Sabadell punta il dito contro il Dottore, che avrebbe cambiato la sua posizione sui contrasti in pista ora che dallo scontro diretto né è uscito con le gambe tagliate da una pesante penalizzazione, tra le più severe di sempre tra quelle comminate per guida irresponsabile.

Mi ricordo che lui ha sempre detto, in casi simili, ‘Le gare sono così' – ha detto Dani Pedrosa a Motosprint – Quindi c'è contraddizione tra quello che diceva quando i duelli aggressivi finivano bene per lui, con ciò che dice oggi”.

Do ragione a Marc questa volta. Quello che è successo non è una cosa bella per il nostro campionato. Non doveva accadere una cosa simile: c'è stata troppa tensione sin da giovedì. Valentino voleva che Marc si calmasse, ma lo conosco Marc… È il mio compagno di squadra da tre anni: lui è un lottatore ed ero sicuro che non si sarebbe mai calmato”.

Sulla manovra del pesarese, in gergo tecnico block pass, Pedrosa aveva già espresso la sua opinione, dicendo che Rossi aveva la possibilità di scegliere la traiettoria perché si trovava in avanti e all’interno della curva 14. Tuttavia l’ex iridato della 125cc e 250cc fa dietrofornt, e spiega di aver già affrontato il discorso con il Dottore ai tempi di Marco Simoncelli, nel 2011, quando a puntare il dito contro lo stile di guida del campione di Coriano erano lui e Lorenzo.

Chi entra all'interno, poi non può andare diritto per portare l’avversario fuori pista. Non si fa in quel modo. Comunque le gare a volte sono così: anche in passato ho visto episodi simili e mi ricordo che affrontammo già il discorso della guida troppo aggressiva ai tempi di Simoncelli. Dopo tutte quelle polemiche pensavo che fosse chiaro che bisogna guidare con la testa, invece vedo che non sempre è così…”.

Infine, sull’epilogo di una domenica segnata da uno degli episodi più tristi della storia del Motomondiale ha concluso:

Io non voglio dare lezioni di morale, ma bisogna essere corretti, noi siamo un esempio per tanti giovani e non bisogna che i ragazzi pensino che le gare si risolvano in quella maniera. Non è corretto”.

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