MotoGP Assen, Petrucci furioso: “Se incontro Rins a piedi, deve avere paura”
Autore di una gara fantastica ad Assen, e di un altro podio, il secondo nelle ultime tre gare, ma Danilo Petrucci mastica amaro. Il ternano del team Pramac Ducati era in piena lotta per la vittoria contro Valentino Rossi quando negli ultimi due giri si è ritrovato prima Hector Barbera e poi Alex Rins in traiettoria, perdendo il contatto con il pesarese. “Sono un po’ arrabbiato – ha ammesso ai microfoni di Sky Sport – Siamo sempre in Safety Commission a rompere le scatole con le regole, negli ultimi due giri non è stata sventolata una bandiera blu. Valentino è riuscito a passare su Barbera, io lo trovato al penultimo giro all’ultima chicane, Rins uguale, quasi cadevamo. All’ultimo giro giro ho perso Valentino, nell’ultimo settore mi ero preparato un po’ tutto, invece come al solito mi è cascato il castello. Sono contento, è un grande lavoro. Questa gara qui è stata difficile, avevo con me il dott. Ceccarelli, il mio preparatore e tutte le parole che mi hanno aiutato a stare qui quest’anno… è stato bello, sono contento. Tra un po’ mi passa”.
Petrucci: “Se incontro Rins a piedi, deve avere paura”
A far traboccare la goccia dal vaso è stata la reazione di Rins che dopo la bandiera a scacchi ha dato un pugno sulla spalla del ternano. “Lui non sa che se adesso lo incontro a piedi deve avere tanta paura, ma paura veramente – aggiunge Petrucci – ha avuto pure il coraggio di incazzarsi nonostante il fatto che era doppiato. Io spero che abbia capito”. In gara Petrucci avrebbe voluto vendicare la gara del 2016, quando l’interruzione della gara per la pioggia gli tolse una probabile vittoria: “Per la prima volta, dopo che qui lo scorso anno ero in testa prima che venisse interrotta la gara, volevo assolutamente rifarmi. Sono stato tutta la gara calmo e quando ho visto che Zarco non ne aveva più e Valentino era andato di avanti, ho cercato di attaccare. Sapevo dove passarlo ma non volevo fargli vedere dove lo avrei attaccato all’ultimo giro. Si sono trovato quei tre-quattro decimi da recuperare, poi sono arrivato in volata”.