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MotoGP, record di velocità per Iannone: al Mugello con la Ducati a 354,9 km/h

Cinque Desmosedici hanno ritoccato il primato che apparteneva già all’abruzzese e alla Rossa di Borgo Panigale ma la nuova velocità di punta è sempre di Andrea: “È come se il cervello restasse indietro, l’adrenalina è pazzesca. Ma guai a sbagliare. I cori dei tifosi di Rossi sotto al podio? Sentirli cantare ‘Iannone uno di noi’ mi ha un po’ emozionato”.
A cura di Valeria Aiello
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Andrea Iannone sul podio del Mugello / Getty
Andrea Iannone sul podio del Mugello / Getty

È stato velocissimo per tutto il fine settimana, ribadendolo in gara: al Mugello Andrea Iannone ha frantumato il record di velocità della MotoGp, toccando i 354,9 km/h sul rettilineo del Mugello nel corso del secondo giro del Gp d’Italia, nuovo primato assoluto di velocità per un prototipo della classe regina con ritocca ulteriormente i record già suo, quando durante il warm up del Gp del Qatar era arrivato a toccare i 351,2 km/h. Al Mugello altri quattro piloti hanno ritoccato la precedente velocità di punta e tutti e quattro erano in sella a una Desmosedici: Andrea Dovizioso e Michele Pirro hanno toccato i 353,5 km/h e i 352,3 km/h in sella alla GP16, mentre Eugene Laverty e Danilo Petrucci i 351,3 km/h in sella alle loro GP 14.2 e GP15. Ma cosa si prova a viaggiare a oltre 350 km/h?

Per qualcuno è solo un numero, a me vengono i brividi – racconta Iannone a Gazzetta dello Sport – Posso dire che l’adrenalina è pazzesca, per me che vivo di questo è come toccare il cielo con un dito È una velocità altissima. Troppa no, ma non è facile da gestire”

Senti che sta succedendo qualcosa, provi una scossa di adrenalina, ma non ti accorgi, non sei cosciente appieno. Sei come in un tunnel, lo sguardo fisso in avanti. Capita anche di trattenere un po’ il respiro, ma succede a ogni accelerazione.

Paura? No, non puoi averne. Per provare a spiegare cosa avverti, ho un bell’esempio di quest’anno nei test in Malesia: ero in pieno rettilineo e a un certo punto il motore ha avuto come un vuoto, per poi ripartire subito dopo. In quell’istante, per il colpo dell’accelerazione è come se il cervello fosse rimasto all’indietro, come un pugile che prende un cazzotto e resta stordito.

Margine di errore? A questi livelli, che tu vada a 350 o a 300 non puoi sbagliare. Uno normale non ci arriva a quelle cose. A noi per occhio e velocità mentale sembra di andare a 100 all’ora, è un qualcosa a cui siamo abituati, razionalmente non ci puoi riuscire”.

I cori dei tifosi di Rossi? "Mi hanno emozionato"
Al Mugello, Iannone scattava dalla prima fila dello schieramento, preceduto in griglia dal poleman Valentino Rossi e dal talento della Suzuki Maverick Vinales. Ma in partenza non tutto era filato liscio: alla fine del primo giro l’abruzzese era ottava posizione, alla tornata successiva era undicesimo. Poi però ha iniziato una splendida rimonta che lo ha portato a superare Pedrosa per il quarto posto, quindi Dovizioso, mantenendo la terza posizione e facendo segnare anche il giro più veloce nel corso della 23esima e ultima tornata. Sul podio con Lorenzo e Marquez, Iannone aveva raccolto gli applausi della marea gialla ma, non essere riuscito a sfruttare la posizione in partenza, gli ha lasciato un’amarezza più grande della gioia per un terzo posto comunque importante.

Sentire i tifosi di Vale, che poi sono un po’ anche miei, cantare “Iannone uno di noi” mi ha un po' emozionato – aggiunge Iannone – Mi spiace per come è andata, perché avevamo un potenziale incredibile, in tutti i turni sempre uno dei più veloci in pista. Per come si era messa, è andata persino grassa. Però adesso dobbiamo sistemare questo problema nelle partenze. Non riesco mai a modulare bene la frizione, lo stacco è brusco, la moto impenna, tu richiami la frizione e gli altri sono già scappati via. Bruttissima questa ennesima occasione persa, soffro tanto. Anche a Le Mans se fossi partito bene forse la gara sarebbe andata in maniera diversa”.

Infine su mondiale, in vista del prossimo round al Montmelò di Barcellona, e la lotta al titolo iridato, con Rossi sprofondato a -37 punti da Lorenzo e -27 da Marquez per la rottura del motore che lo ha costretto al ritiro, conclude:

Negli scorsi anni lì per noi è stata molto critica, ma penso positivo, andiamo forte ovunque, perché non anche lì? Quest’anno tutto è possibile, è facile sbagliare, vince chi fa meno errori. Mi spiace per Vale, ci teneva tanto. Lui e io avevamo un grandissimo passo, poteva essere un gran finale”

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